29 Luglio 2021

Chiuse le indagini sui 24 furbetti delle case popolari: avrebbero mantenuto l’alloggio non avendone più i requisiti


La Procura ha inviato gli avvisi di chiusura indagini nei confronti di 24 persone che avrebbero mantenuto la casa popolare nonostante non ne avessero più i requisiti.
Stralciata invece la posizione di altri cinque indagati, tra i quali figura anche l’ex presidente di Edilizia pubblica pratese Federico Mazzoni, per i quali sarà chiesta l’archiviazione.
I 24 soggetti indagati, secondo la tesi della Procura, avrebbero alterato le proprie posizioni economiche per non perdere il diritto alla casa popolare assegnata dal Comune, nonostante nel frattempo fossero diventati proprietari di altri appartamenti idonei ad ospitare il proprio nucleo familiare. I furbetti delle case popolari sono stati scoperti dai controlli incrociati di polizia municipale e guardia di finanza, risaliti indietro nel tempo con gli accertamenti fino al 2013.
Ai 24 soggetti, tutti italiani, vengono contestati il falso ideologico e l’indebita percezione di erogazioni pubbliche. Secondo la Procura gli assegnatari di case popolari erano riusciti a mantenere gli alloggi presentando ogni due anni autocertificazioni nelle quali risultavano privi di abitazioni di proprietà, laddove invece per lasciti ereditari o compravendite, la loro situazione era cambiata.
Le verifiche sulle banche dati da parte della guardia di finanza, che ha condotto le indagini concluse nel 2019, hanno consentito di accertare il reale possesso di beni immobili: alcuni risultano proprietari di più di un’abitazione; uno di loro ne aveva intestate addirittura quattro, mentre un altro era comproprietario di una villa al mare in Sicilia.

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