Gruppi di controllo di vicinato, il progetto non decolla. Settecento le adesioni: “Fateci partire”


Stenta a decollare il protocollo sui gruppi di controllo di vicinato, stipulato nel novembre 2019 tra Prefettura e Comuni di Prato, Montemurlo, Poggio a Caiano e Carmignano. Il protocollo, che doveva regolamentare e dare una veste istituzionale ai gruppi di cittadini nati spontaneamente per contribuire al decoro e alla sicurezza in alcuni quartieri, è stato frenato dall’arrivo della pandemia e dagli avvicendamenti al vertice della Prefettura, che fin dal marzo 2020 è stata chiamata a coordinare vari fronti aperti dalla crisi sanitaria, fra cui i controlli in chiave anti-Covid e l’organizzazione della campagna vaccinale. Sta di fatto che il protocollo, di durata triennale, scadrà nel novembre 2022 e non ha ancora mosso i primi passi, nonostante il Comune di Prato un anno fa abbia pubblicato la piattaforma on line con le richieste di adesione e le regole del funzionamento dei vari gruppi. Il Comune ha nominato come capo-progetto Giovanni Mosca, già consigliere del sindaco Matteo Biffoni per le tematiche di valorizzazione delle frazioni. Sono stati individuati fin da settembre scorso anche i coordinatori dei sei gruppi costituiti (Maliseti, Mezzana, Iolo, Narnali, via Petrarca, Querce-Macine-Gonfienti), ma il progetto qui si è arenato.

Dalla Prefettura, oltre che il nulla osta sulle nomine dei coordinatori dopo le verifiche sulla loro “onorabilità”, sarebbero dovute arrivare indicazioni operative certe soprattutto sulla formazione per gli appartenenti ai gruppi di vicinato.
Si tratta di circa 700 famiglie, che in questi mesi – tramite i loro referenti – stanno comunque interagendo con la polizia municipale e facendo segnalazioni di movimenti sospetti o di situazioni di degrado nei singoli quartieri, ma che vorrebbero il riconoscimento che era stato loro promesso.

“Il capoprogetto e i 5 coordinatori dei gruppi WhatsApp, unitamente a circa 700 famiglie – afferma il coordinatore del gruppo di vicinato Roberto Cipollini – stanno ancora aspettando che la loro attività, svolta a favore di tutta la cittadinanza pratese per contribuire a contrastare i furti, le truffe, gli atti vandalici, il bullismo, il degrado sia quanto prima ufficializzata dalla Prefettura perché ormai i gruppi stanno operando arbitrariamente e senza alcun supporto dal febbraio 2018, quando nacque il primo gruppo Controllo di vicinato nel quartiere Maliseti”.

Cipollini fa notare che gli stessi Prefettura e Comune di Prato sono in queste settimane promotori degli otto incontri con la popolazione nell’ambito della campagna “Occhio alla truffa”, finanziati con 47 mila euro dal Governo. “Se questi incontri con la popolazione si possono fare, rispettando le norme anti-Covid, si possono fare anche gli incontri di formazione per dare il via al progetto dei controlli di vicinato” afferma Cipollini.

Sul tema, nei giorni scorsi, interpellata dalla consigliera del Pd Elena Bartolozzi, è intervenuta in commissione l’assessore alla polizia municipale Flora Leoni. “L’amministrazione comunale ha fatto tutto quanto era possibile, per la propria competenza, per realizzare il progetto, che era stato fortemente voluto dal prefetto Scialla. L’avvicendamento di due prefetti e l’esplodere della pandemia – ha detto l’assessore Leoni – non ha sicuramente giovato all’organizzazione. Da aprile-maggio scorso, a tutti i comitati per l’ordine pubblico a cui ho partecipato, ho sollecitato la discussione di questo progetto. Confido che dopo la disgregazione estiva si possa veramente attuare”.

Dario Zona

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