10 Luglio 2021

Liceo Brunelleschi unito: “Vogliamo una succursale in zona Pecci, non nella zona industriale di Montemurlo”


“Il Museo Pecci rappresenta, grazie alla sua vocazione contemporanea, il nostro ideale nucleo identitario, e per questo vogliamo poter vivere e studiare in una sede che gli sia vicina”. E’ questo il cuore della lettera che il corpo docente, i rappresentanti degli studenti e il personale Ata del Liceo artistico Brunelleschi hanno indirizzato al presidente della provincia, al sindaco di Prato e a quello di Montemurlo , dove attualmente è collocata la sede principale della scuola. La proposta è chiara: “vogliamo una succursale nel comune di Prato, vicino al centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci”. La lettera contiene 250 firme e arriva, come si spiega nel corpo, dopo che il sindaco di Montemurlo ha presentato al consiglio d’istituto il progetto di costruzione della nuova succursale in via Labriola, nella zona industriale di Bagnolo. Un progetto che però non piace agli insegnanti del Liceo negli ultimi anni perennemente affamato di spazi. Non una zona industriale si vuole, ma una zona vicina al Pecci, a costituire un vero e proprio polo artistico, che la futura tramvia collegherebbe anche con la rete fiorentina dei musei. La dirigente Mariagrazia Ciambellotti la definisce una “proposta allettante” che può valorizzare la vocazione artistica della scuola, ormai diventata maggioritaria rispetto a quella della moda, ma che deve fare i conti con i tempi e con i costi. Soprattutto con i tempi: a settembre si presenta il problema di collocare tre classi che attualmente non trovano spazio né nella sede principale di via Maroncelli a Montemurlo né nelle succursali di via napoli e via Galcianese. Anche Francesco Puggelli, presidente della provincia di Prato che ha fatto un avviso pubblico per reperire immobili tra Prato e Montemurlo da destinare a succursale del Brunelleschi, teme che la proposta assuma eccessivamente i contorni del sogno. Effettivamente, però, tra le varie manifestazioni d’interesse arrivate all’ente ce n’è una che potrebbe fare al caso del Liceo Brunelleschi: si tratta di un immobile in zona Questura vicino all’ex Stefan. Si tratta di un immobile industriale che, secondo bando, il privato si dovrebbe assumere l’onere di adeguare ai sensi della normativa sulle scuole. Si stanno svolgendo in questi giorni gli incontri tecnici, così come per la messa a disposizione da parte di un privato di un altro immobile, questa volta in centro storico, sulla cui collocazione la provincia mantiene il massimo riserbo. C’è poi la soluzione definitiva per la sede unica del Brunelleschi (attualmente frazionato, come detto, in una sede principale più 3 succursali) per cui la stessa provincia prova ad ottenere un grande finanziamento da parte del Ministero, ma qui il Pecci si allontana perché sono stati inviati due progetti, uno proprio per via Labriola a Montemurlo e un altro per via Galcianese, nell’area ex cassa edile. Chi ha accolto con dispiacere la lettera del Brunelleschi “ritenendola ingenerosa verso la comunità montemurlese” è stato il sindaco di Montemurlo Simone Calamai, il quale si dice “stupito che, di fronte all’individuazione di una soluzione concreta come via Labriola, gli insegnanti siano disposti a mettere in secondo piano le emergenze didattiche per una collocazione, assolutamente improbabile almeno in tempi ragionevoli, ma probabilmente a loro più gradita a livello personale”.

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