10 Agosto 2021

Eventi e fiere all’aperto, l’obbligo del green pass è responsabilità dei singoli individui e non degli organizzatori


L’obbligo del possesso del Green Pass da parte dei frequentatori di eventi e fiere all’aperto è responsabilità del singolo individuo e non degli organizzatori. Lo ha chiarito il governo con alcune note esplicative alle norme entrate in vigore il 6 agosto scorso. Soddisfatta Fiva-Confcommercio che vede finalmente accolte le proprie richieste dopo il caos generato dalle ultime disposizioni normative.

“Il chiarimento arrivato da parte del Governo – afferma l’associazione – è quello di cui avevamo bisogno per poter riprendere la programmazione degli eventi estivi. Molte Amministrazioni Comunali, infatti, dopo il Decreto dello scorso 23 Luglio, hanno annullato gli appuntamenti previsti, certi di non poter gestire gli accessi”.

Un pericolo, questo, che oggi appare scongiurato leggendo le FAQ governative secondo le quali gli organizzatori di eventi all’aperto in spazi privi di specifici e univoci varchi di accesso, devono soltanto informare il pubblico con apposita segnaletica dell’esistenza dell’obbligo della certificazione verde COVID-19. In caso di controlli a campione, saranno sanzionati i frequentatori non in possesso del Green Pass.

“Finalmente gli operatori possono quindi riprendere le loro attività, lasciate in stand by dall’ennesimo provvedimento contraddittorio – sottolinea FIVA –. Non possiamo però non constatare come i fieristi vengano ogni volta trattati alla stregua di ogni altra categoria. Eppure di tratta di imprenditori la cui attività non è solo fonte per la propria sussistenza, ma è anche motivo di attrazione per i territori in cui lavorano. Gli eventi sono spesso il cuore pulsante dell’estate di molti paesi, nonché uno dei principali motivi per cui vengono visitati. Vogliamo che il valore degli operatori venga riconosciuto permettendo loro di lavorare, senza ogni volta dover far sentire la nostra voce. Il caos generato da misure normative e chiarimenti non aiuta la ripresa, è indispensabile cambiare approccio se vogliamo davvero sostenere la categoria”.

Foto di archivio

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