16 Agosto 2021

Il Prato ha terminato il ritiro di Fiumalbo: tracciamo un bilancio dei primi quindici giorni di allenamento


Terminato il ritiro il Fiumalbo, è tempo di bilanci in casa Prato. Domani la squadra biancazzurra riprenderà la preparazione al campo sportivo “V. Rossi” di Santa Lucia, dove rimarrà fino al 31 agosto. Il tecnico Luigi Pagliuca intanto ha tracciato i primi bilanci sull’andamento della squadra dopo i primi quindi giorni di allenamento. E allora cerchiamo di capire cosa funziona e cosa ancora non funziona in casa laniera.

COSA FUNZIONA – Ottimo il lavoro svolto dallo staff tecnico. Il gruppo ha lavorato sodo mostrando ottimo affiatamento e buona risultanza sotto il profilo atletico. Il gruppo pare cementato, sembra essere già scoccata la scintilla. Buona la risposta sotto il profilo atletico con la squadra, che sopratutto nella sfida con la Primavera della Fiorentina, ha mostrato di aver assimilato gli schemi tattici voluti da Pagliuca, ma soprattutto aver già una buona attitudine allo sviluppo del pressing alto voluto dal tecnico ex Ponsacco. Per quanto riguarda i giocatori, ottime indicazioni arrivano dal pacchetto difensivo, con Giampà, Sciannammè che appaino dare ottime garanzie, mentre hanno ben impressionato Diallò e Ferretti, aspettando l’arrivo di Sidibe. A centrocampo molto bene Mallterzi e Nicoli e la “sicurezza” Soldani, aspettando l’arrivo di D’Orsi e il tesseramento del giovane Grigorev. In avanti, appare già in palla il centravanti Maione, apparso più seconda punta che riferimento centrale.

COSA NON FUNZIONA – Manca ancora la quota 2003. La società è sempre alla ricerca di giocatori di “spessore” per colmare il “gap”, sebbene l’arrivo dalla Roma di Ludovici potrebbe essere una prima risposta, mentre Romiti e l’argentino Grillo devono ancora ambientarsi negli schemi del tecnico laniero. In attacco, si attende il bomber di spessore da affiancare a Maione: l’arrivo di Maletic, potrebbe essere una prima risposta, ma del giocatore bosniaco con passaporto olandese andranno testate le condizioni atletiche. L’altra incognita è legata all’età media della squadra ” molto giovane” che potrebbe diventare un limite in un campionato difficile e equilibrato come quello di serie D, dove alla lunga l’esperienza finisce per fare la differenza soprattutto nei momenti decisivi della stagione. La società, anche in questo caso, attende l’inizio del campionato di serie C, per poi cercare di piazzare qualche “colpo” tra gli over, sebbene sin dall’inizio la dirigenza ha palesato la volontà di avere una squadra giovane e frizzante, bandendo di fatto gli over stagionati, in netta contrapposizione alle linee guida del Prato di Toccafondi.

Insomma il Prato è pronto a voltare pagina, deciso a ripartire di slancio sospinto dal calore dei propri tifosi, che appaino pronti a tornare a seguire in massa la squadra. Le impressioni dopo i primi quindici giorni di ritiro sono estremamente positive: questo Prato “ye ye”, intriga e intriga parecchio. Per il momento il pollice è decisamente rivolto in su.

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