24 Agosto 2021

Una scuola a Palazzo Vestri: trattativa per aprire in centro una succursale del Livi


Palazzo Vestri, lo storico immobile di piazza del Duomo, fino al 2001 sede dell’albergo ‘Stella d’Italia’, potrebbe presto riaprire i battenti. La soluzione per dare una nuova destinazione alla struttura chiusa dal 2013 dopo la fine dell’affitto con la Provincia, potrebbe arrivare dallo stesso ente di Palazzo Banci Buonamici che sta cercando nuovi spazi per il liceo Livi.
Se per quest’anno la seconda succursale con cinque classi aggiuntive dell’istituto di via Marini è stata trovata alle Badie nei locali di Ars Genius, per il 2022 potrebbe entrare in gioco proprio Palazzo Vestri. Non al posto di Ars Genius, ma bensì del Rodarino di via Galcianese dove ci sono dieci classi in esubero del Livi e che è stato concesso dal Comune alla Provincia fino all’estate 2022.

Le dieci classi del Livi attualmente al Rodarino potrebbero traslocare in piazza del Duomo, in uno spazio di 1500 metri quadri suddivisi su quattro piani. A confermare questa ipotesi sono le stesse proprietarie di Palazzo Vestri, che hanno annunciato di avere partecipato alla manifestazione di interesse per nuovi spazi da adibire a edifici scolastici pubblicata dalla Provincia. “Da parte nostra c’è piena disponibilità a trovare un accordo con la Provincia – commenta Fernanda Vestri, una delle due proprietarie dell’immobile assieme ad Albertina Cochi -. Dalla Provincia ci hanno già comunicato che ci sono degli adeguamenti da fare per l’antincendio e sul fronte sismico per potere aprire una scuola in piazza del Duomo, ma non ci sono problemi. Noi siamo interessati all’operazione”.

Una volta chiusi i termini della manifestazione di interesse della Provincia, l’ente di Palazzo Banci Buonamici e le proprietarie di Palazzo Vestri dovranno trovare un accordo economico per l’affitto degli spazi. Poi potranno partire i lavori di adeguamento. La soluzione viene vista in maniera molto favorevole dagli uffici di via Ricasoli, visto che la stessa Provincia era stata l’ultimo inquilino dello storico immobile. Senza dimenticare che si riporterebbero centinaia di bambini in centro storico, con tutto l’indotto che ne deriva.

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