C’è un modo originale di fare impresa tra etica e profitto, è quello ispirato al modello dell’economia civile. L’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili, che martedì 21 celebra la festa del patrono San Matteo, ha organizzato un momento di confronto su questo modello, che in Italia ha come attivi sostenitori un nutrito drappello di economisti. “È un modo anche per dare un contributo concreto al dibattito sul futuro di Prato che si è aperto dopo che il Vescovo ha scritto la sua lettera alla città, sollecitando tutti a un impegno per guardare oltre uno sviluppo che sta mostrando molti limiti”, sottolinea Filippo Ravone, presidente dell’Ordine dei Commercialisti.
La giornata di festa prenderà avvio la mattina, alle 8,30, in Cattedrale, dove il vescovo monsignor Giovanni Nerbini, celebrerà messa con i commercialisti. Alle 17,30, in San Niccolò, l’appuntamento sul tema “Economia civile: fare impresa fra etica e profitto”. Dopo il saluto del presidente Ravone il confronto – moderato dal vicepresidente Guido Mazzoni – con Beatrice Cerrino, docente della Scuola di Economia Civile e Marco Bartoletti, presidente del consiglio di amministrazione di BB spa che parlerà di etica e responsabilità sociale come scelta imprenditoriale.
“L’economia civile non contrappone Stato e mercato o mercato e società civile, ma li coinvolge tutti e tre – ha affermato in una recente intervista Stefano Zamagni, uno dei padri dell’economia civile – Inoltre, teorizza che nell’attività di un’impresa ci deve essere spazio per concetti come reciprocità, rispetto della persona, simpatia: secondo l’economia civile, quindi, l’impresa non è una macchina solamente da soldi, ma un vero e proprio agente di trasformazione della realtà in cui è inserita”. Una sfida, dunque, che può essere raccolta anche dalle imprese pratesi.