10 Settembre 2021

La Camorra sui finanziamenti Covid: 13 indagati. Il video dell’attentato alla pizzeria

Interdetto dalla professione un commercialista pratese, che avrebbe avuto un ruolo nel favoreggiamento dell'immigrazione clandestina


E’ stata bloccata da un’operazione della Dda di Firenze l’ascesa in Toscana del clan camorristico Cuomo, che aveva approfittato della pandemia per estendere i propri affari criminali a Firenze e dintorni. Sono 12 le misure cautelari eseguite, di cui 7 in carcere, 3 ai domiciliari e 2 interdizioni dall’esercizio dell’attività professionale che hanno riguardato un commercialista pratese e una consulente del lavoro di Nocera Inferiore. A questi ultimi due viene contestato di aver avuto un ruolo nell’attività di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina portata avanti dall’associazione. Era proprio questo – secondo quanto emerso dalle indagini della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza – uno dei filoni di finanziamento illecito del clan, che appena entrato in vigore nel luglio 2020 il nuovo decreto flussi immigrazione, 3 giorni dopo, si è mobilitato per regolarizzare, tramite falsi contratti di assunzione, almeno 15 cittadini del Banghladesh disposti a pagare 1.500 euro per ciascuna pratica. Tra gli indagati figurano anche altri 4 imprenditori che si erano prestati a compiere queste false assunzioni.

Gli appartenenti al clan – uno dei quali, nella perquisizione odierna è stato trovato in possesso di 82.000 euro in contanti – erano capaci di fare soldi in vari modi illeciti: tramite il furto e la ricettazione di bici elettriche o da corsa, del valore di migliaia di euro, attraverso l’immigrazione clandestina, ma anche attingendo alle sovvenzioni Covid. All’inizio della pandemia, gli uomini del clan Cuomo hanno acquisito a Firenze una pizzeria a Porta al Prato, che complice il lockdown era divenuto il covo per gli incontri del gruppo criminale e il luogo dove stoccare e ricettare la refurtiva.

La licenza per il locale era stata ottenuta presentando una falsa dichiarazione di sussistenza dei requisiti di onorabilità del richiedente, che aveva invece già in passato subìto una misura di prevenzione personale dal Tribunale di Salerno.
La pizzeria aveva poi chiesto ed ottenuto 2.000 euro di sovvenzione dallo Stato, per la chiusura dovuta al Covid, e 30.000 euro di finanziamento bancario agevolato con garanzia statale, sempre per via della crisi pandemica, prima che ulteriori richieste di finanziamento per un totale di 90.000 euro avanzate ad altre banche fossero bloccate a seguito dell’inchiesta e dei controlli anti-riciclaggio.

La Toscana, oltre alle infiltrazioni economiche, ha rischiato di importare anche una vera e propria guerra di camorra. La pizzeria fiorentina, la notte del 23 febbraio 2021, è stata infatti colpita da una bomba carta, posizionata da due esponenti del clan rivale, del quartiere di Piedimonte a Nocera Inferiore, giunti dalla Campania per una vendetta nell’ambito di violente ritorsioni tra clan concorrenti. La faida aveva conosciuto un’escalation dopo l’uscita dal carcere del capoclan Cuomo, fratello del gestore della pizzeria fiorentina, avvenuta nel dicembre 2020. I due attentatori sono stati individuati e arrestati grazie anche alle telecamere di videosorveglianza posizionate dagli inquirenti proprio in virtù dell’inchiesta della Dda (in alto il video del blitz incendiario).

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