10 Settembre 2021

Morte Luana, botta e risposta tra i legali della famiglia e quelli dell’azienda

Reazioni alla perizia del consulente sull'orditoio. Per gli avvocati della vittima, c'è stata "incuria seriale da parte dell'Orditura Srl". Per i legali dell'azienda, la relazione "desta perplessità"

“Non lasceremo che questa tragedia rimanga impunita: Luana è diventata un simbolo pagando con la sua vita. Chi ha causato la sua morte dovrà assumersene la responsabilità”. Lo dice Emma Marrazzo, madre di Luana D’Orazio, l’operaia 22enne morta il 3 maggio mentre stava lavorando a un orditoio, dopo aver letto la perizia sul macchinario disposta dalla procura di Prato.
La relazione dell’ingegner Carlo Gini, consulente incaricato dalla Procura, ha confermato che nel momento in cui è avvenuto il tragico infortunio sul lavoro il macchinario girava ad alta velocità, con i cancelli di protezione sollevati. Una circostanza che avvalorerebbe l’ipotesi di manomissione dei sistemi di sicurezza, che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati, per omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele anti-infortunistiche, di Luana Coppini, formale titolare dell’OrdituraA, del marito Daniele Faggi, ritenuto dagli inquirenti l’effettivo amministratore dell’impresa e del tecnico manutentore esterno Mario Cusimano.

“È difficile commentare quanto letto e visto: la sua morte, come altre, si poteva assolutamente evitare” prosegue, in una nota riportata dall’Ansa, la madre di Luana “Il perdono cristiano è già stato concesso. La giustizia terrena faccia il suo corso. Chiedo a tutti i giornalisti e al mondo della stampa – conclude Emma Marrazzo di lasciarci metabolizzare quanto appreso”.

Andrea Rubini, presidente della società di consulenza incaricata dai familiari di Luana D’Orazio a tutela dei propri diritti, definisce nella stessa nota “sconcertanti le risultanze della perizia”. E aggiunge: “Si rileva dall’elaborato peritale un’incuria seriale da parte dell’azienda ‘l’Orditura srl’.
Attendiamo gli esiti di tutte le indagini svolte e degli eventuali rinvii a giudizio per decidere la partecipazione come parti civili nel processo penale”.

Alla presa di posizione, rispondono gli avvocati di Luana Coppini e di Daniele Faggi: “Una sommaria disamina della relazione, con l’aiuto dei Consulenti, ha fatto comprendere la necessità di un’accurata ed approfondita lettura del testo e degli allegati. Ciò richiederà diversi giorni e solo una volta adempiuto siffatto compito, potrà essere stabilito il contegno difensivo. Allo stato si può dire che non si comprendono alcuni aspetti che destano perplessità, soprattutto di ordine metodologico e procedimentale. Suscita preoccupazione e sorpresa la divulgazione di alcuni contenuti avvenuta prima ancora del deposito della relazione” scrivono gli avvocati Barbara Mercuri, Gabriele Capetta ed Alberto Rocca.

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