22 Settembre 2021

“Ritratti di famiglia e intrecci pratesi”, la storia di Prato attraverso un diario scritto 100 anni fa

La ricerca storica di Annalisa Marchi, a lungo presidente della Fondazione Cdse, condotta "per mano a nonno Umberto"


Un regalo alla memoria familiare e anche a Prato, pagine ricche di storie e personaggi dalla metà del ‘700 al 1950. È il nuovo libro di Annalisa Marchi, insegnante, storica, amministratrice, pubblicato dalla Fondazione Cdse di cui è stata a lungo presidente. Tutto nasce da un diario scritto cento anni fa, “pagine ingiallite che facevano parte di un registro da furiere tenuto durante la vita militare” e a cui il nonno di Annalisa, Umberto, “aveva affidato sentimenti e ricordi con una scrittura nitida regolare e bella”. Lo racconta l’autrice e aggiunge che la nonna lo teneva “nell’ultimo cassetto profondo di un mobile alto stile Liberty, dove restano le cose più intime, quelle che non si possono dimenticare”. Al nonno Umberto Vannini è dedicato appunto “Ritratti di famiglia e intrecci pratesi”, una ricerca storica condotta “per mano a nonno Umberto”, ma basata su documenti d’archivio, un diario appunto del 1920-21, fonti orali, memorie familiari e 75 fotografie d’epoca. Un libro nato al tempo della pandemia, quando la vita rallenta e il passato, quello di famiglia e quello di tutta la comunità, diventa una scoperta emozionante.

Il libro sarà presentato alla villa del Palco venerdì 24 settembre alle 18. Ad introdurre il pomeriggio il presidente della Fondazione Cdse Giulio Bellini, partecipano l’autrice Annalisa Marchi e Marco Magheri, giornalista ed esperto di comunicazione. Le letture sono a cura dell’attrice Stefania Stefanin. In precedenza, alle 17.30, accoglienza dei partecipanti con visita a giardino e terrazza. A conclusione della presentazione, alle 19.30, cena nel chiostro. Scandito in tre parti, ciascuna delle quali corrispondenti ad un secolo, il volume racconta tante storie minime, a volte intersecate con la grande storia che attraversa la vita di personaggi realmente esistiti e immersi nel microcosmo pratese che ne costituisce l’incubatore. Contadini, canapini e artigiani del rame e del legno, tintori di lane rivivono con l’orgoglio del proprio mestiere, a volte anche prestigioso, se prendiamo il caso di quel Domenico Magheri “pratensis” che nel 1795 realizzò l’orologio ancora esistente nel Duomo di Prato. Famiglie che nel succedersi delle generazioni fanno scaturire intrecci narrativi, in qualche circostanza degni di un romanzo: come la vicenda di Igino Vannini. Nato nella borgata di S. Agostino: da un battitore di rame, a fine ‘800 lascia Prato per i treni di lusso, quelli che fanno immaginare i viaggi del favoloso Orient Express. Legami che si perdono e altri che si stringono, pagina dopo pagina, personaggio dopo personaggio, storia dopo storia.

La prenotazione è obbligatoria telefonando al 331 5815300 o inviando una mail a amarchi506@gmail.com specificando nome e cognome dei partecipanti. Per la cena è necessario prenotare entro il 22 settembre alla mail info@sanleonardoprato.it.

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