13 Settembre 2021

Sfruttamento del lavoro, Biffoni: “C’è un Sistema Prato di reazione della città”

Il sindaco commenta l'operazione Venus Ark: "Lo sportello antisfruttamento del Comune di Prato funziona"

Intervengono anche i deputati Silli (Coraggio Italia) e Mazzetti (Forza Italia)

“Esiste a Prato, ma non soltanto, un problema di sfruttamento lavorativo e il Comune di Prato, insieme con le altre istituzioni, se ne fa carico. Le istituzioni di questa città combattono ogni giorno contro questo reato infame con strumenti che tutelano chi denuncia e, come dimostrato, non si limita ad enunciarlo, ma lo fa con i fatti”.

Il sindaco Matteo Biffoni ribadisce così l’impegno del Comune di Prato, in sinergia con la Procura della Repubblica, le forze dell’ordine, Asl, Inps e Ispettorato del lavoro per contrastare lo sfruttamento lavorativo: “L’operazione Venus Ark, per la quale mi complimento con la Procura, la Polizia Municipale e tutti gli enti coinvolti, ne è una riprova: lo sportello antisfruttamento del Comune di Prato funziona. Chi vive una condizione di sfruttamento lavorativo può e deve denunciare, perché la legge tutela chi denuncia e, se ce ne sono le condizioni, scatta il sistema di sanzione di chi viola le regole e di tutela delle vittime”, aggiunge il sindaco.

“Si parla di “sistema Prato” per indicare il sistema di sfruttamento lavorativo, ma esiste un “sistema Prato” di reazione della Città, un sistema quasi unico in Italia che vede lavorare insieme, con un chiaro obiettivo condiviso di tutela delle persone e della legalità, il Comune di Prato, la Procura della Repubblica, la Asl, l’Ispettorato del lavoro, l’Inps. Quello che serve, lo ribadiamo, è il potenziamento degli organi periferici dello Stato in un territorio complesso come il nostro distretto”, chiosa l’assessore Simone Mangani.

 

Sull’operazione, interviene anche il deputato di Coraggio Italia Giorgio Silli, segretario di presidenza della Camera del Deputati: “Non mi sono mai stancato di denunciare fin da quando ero assessore all’immigrazione al comune di Prato quello che anche oggi sale al disonore delle cronache. Confermo, come dissi all’epoca, che certe dinamiche di illegalità devono essere combattute senza nessuna pietà. Allora un giovane cinese, dopo un incidente sul lavoro a causa del quale riportò gravi lesioni e ustioni, decise di denunciare la ditta di connazionali cinesi dove lavorava a nero in regime di sfruttamento per 1 euro all’ora, fu il primo. Lo presi per mano e percorremmo ogni passo affinché venisse creato un precedente e nessuno, in futuro, dovesse temere ritorsioni dopo la denuncia. Purtroppo, a distanza di anni, vedo che la situazione non è migliorata, i fatti continuano a ripetersi. Non e’ accettabile che in Italia, nel 2021, si faccia carta straccia di quei diritti dei lavoratori conquistati in decenni di dure lotte sindacali. Ringrazio chi ha portato avanti le indagini ed ha provveduto al fermo, segno tangibile che le istituzioni funzionano. Adesso la giustizia faccia il suo corso e stabilisca celermente e con certezza la colpevolezza o meno degli arrestati”, aggiunge Silli.

“Quando emerge l’illegalità è sempre un successo per tutti ma questa è soltanto la punta dell’iceberg” sottolinea la deputata Erica Mazzetti di Forza Italia a commento dell’indagine che ha smascherato l’ennesimo caso di sfruttamento. “Nel nostro territorio (ma il fenomeno non è limitato a qui) è penetrata una certa imprenditoria, sebbene si faccia fatica a definirla tale, che danneggia tutto il tessuto del nostro distretto, che non contribuisce alla comunità e che non ha la ben che minima attenzione alla tutela della dignità della persona. Sicuramente rispetto agli anni passati – la memoria va al nostro Aldo Milone – i controlli sono meno continuativi e forse meno rapidi. Dobbiamo – aggiunge – affinare le nostre contromisure e potenziare i controlli sotto i profili fiscale e contributivo, quelli che, se incrociati, fanno emergere davvero l’illegalità. E poi – conclude – ci vuole un impegno politico su questo fronte…che spesso ultimamente manca”.

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