30 Settembre 2021

Texprint, il Si Cobas esulta: “Reintegrato un dipendente”. Ma l’azienda annuncia il reclamo

Ieri la pubblicazione dell'ordinanza che anticipa la sentenza


Il giudice del lavoro ha deciso sul primo ricorso d’urgenza presentato da uno dei 13 operai licenziati dalla Texprint, ordinando il reintegro del lavoratore. A darne la notizia è il sindacato Si Cobas, che parla di prima vittoria per i dipendenti della stamperia tessile di via Sabadell licenziati nei mesi scorsi. “Il Tribunale di Prato ha pubblicato un’ordinanza cautelare giunta al termine di un procedimento di tipo cautelare introdotto da un lavoratore per impugnare un licenziamento – spiegano gli avvocati Lorenzo Nannipieri del foro di Pisa e Letizia Bertolucci del foro di Firenze – L’ordinanza anticipa il contenuto della sentenza e si conclude infatti con una condanna a carico dell’azienda a reintegrare immediatamente il lavoratore nel proprio posto di lavoro. L’azienda riteneva che questo lavoratore avesse posto in essere comportamenti violenti durante gli scioperi. In realtà, come riscontrato anche dal Tribunale, le contestazioni che sono state mosse al lavoratore si sono rivelate in parte indimostrate, in parte probabilmente neppure esistenti e comunque in parte irrilevanti, nel senso che quando anche fossero state esistenti non avrebbero potuto giustificare l’adozione di una misura così grave e pregiudicante come il licenziamento“.

Il provvedimento riguarda, come detto, uno dei tredici lavoratori, l’unico ad aver fatto richiesta di un procedimento cautelare. Gli avvocati fanno sapere che sono stati comunque impugnati tutti i licenziamenti. “L’ordinanza è immediatamente efficace – spiegano gli avvocati -, il lavoratore si è messo a disposizione dell’azienda, pronto a riprendere quanto prima la propria attività lavorativa”.

Il Si Cobas, impegnato dallo scorso gennaio in una dura vertenza con l’azienda, fa sapere che sta aspettando gli esiti degli accertamenti condotti dall’ispettorato del lavoro all’interno dell’azienda per verificare eventuali situazioni di sfruttamento lavorativo. Ma torna a chiedere anche l’apertura di un tavolo di trattativa con l’azienda e un intervento da parte della politica. “Una grande vittoria per tutti i lavoratori di questo distretto – spiega Luca Toscano, coordinatore Si Cobas Prato -. Rivendicare i propri diritti, scioperare, non è un motivo per perdere il proprio posto di lavoro”.

Intanto la Texprint in una nota inviata alla stampa dice che è pronto il reclamo contro il reintegro del lavoratore e che impugnerà la decisione assunta dal Giudice del lavoro. “In merito al provvedimento di urgenza avanzato da un manifestante licenziato dalla Texprint – si legge nella nota dell’azienda – , il Giudice del Lavoro, pur accogliendo l’istanza relativa a questa singola posizione – allo stato unica, visto che gli altri ex lavoratori non hanno presentato ricorso – ha precisato nel proprio provvedimento la sussistenza di condotte particolarmente violente con riferimento alla collettività dei manifestanti, confermando le denunce presentate da Texprint in questi mesi. Texprint impugnerà tempestivamente questa decisione e continuerà a denunciare in Procura chi, come i manifestanti Si Cobas, commette reati di violenza privata, danneggiamento doloso, diffamazione e calunnia. Si Cobas scrive diffamando sui giornali che le denunce dell’azienda sono false ma ad oggi sono i manifestanti Si Cobas ad essere indagati per calunnia aggravata a causa delle false accuse relative al finto lancio dell’acido di cui avevano illecitamente e ingiustamente accusato un amministratore della Texprint.

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