1 Ottobre 2021

Accoltellò l’amante della moglie: condannato a 2 anni e 2 mesi

Derubricata l'accusa di tentato omicidio, anche in virtù del dialogo tra i due rivali in amore. “Non mi uccidere, ho un figlio piccolo” implorò l'amante. “Per oggi non ti uccido”, fu la risposta del marito geloso


E’ stato condannato a 2 anni e due mesi il quarantenne cinese che due anni fa accoltellò ad un fianco l’amante della moglie. L’uomo era imputato per tentato omicidio aggravato da motivi abietti e dalla premeditazione; il pubblico ministero Laura Canovai aveva chiesto per lui una pena di 9 anni di reclusione. Il Tribunale di Prato ha derubricato le accuse in lesioni aggravate, accogliendo i rilievi dell’avvocato difensore Antonino Denaro.
L’episodio avvenne il pomeriggio del 2 ottobre 2019 a San Paolo, in via dell’Alberaccio. L’aggressore sospettava che la moglie avesse una relazione extraconiugale e aveva installato sul cellulare della donna un sistema di geolocalizzazione, con cui monitorarne gli spostamenti. In questo modo aveva appurato che la coniuge si intratteneva di frequente in un appartamento di via dell’Alberaccio. Il giorno dell’aggressione, il marito si trovava a Roma in aeroporto, in procinto di imbarcarsi per la Cina; chiamò la moglie chiedendole dove si trovasse e alla risposta mendace, vedendo dal gps che si trovava in via dell’Alberaccio, ebbe conferma ai suoi sospetti. Tornò a Prato, mise alle strette la moglie e si recò sotto casa dell’amante aspettando che uscisse in strada. Lo colpì con una coltellata e rimase lì vicino, seduto su un marciapiede, consegnandosi di fatto alla polizia. Il ferito fu operato d’urgenza, sottoposto a drenaggio intercostale per tutta la notte, ricoverato nel reparto di chirurgia e rimase alcuni giorni in prognosi riservata.
I consulenti della Procura avevano ritenuto l’arma, con una lama di 20 centimetri, idonea ad uccidere. Ma la difesa dell’imputato ha fatto notare che il colpo, singolo, era stato sferrato di striscio e non perpendicolarmente al corpo. Significativo anche il dialogo tra i due rivali in amore. “Non mi uccidere, ho un figlio piccolo” implorò l’amante. “Per oggi non ti uccido”, la risposta del marito geloso, che decise di non sferrare altri colpi.
Un dialogo e una ricostruzione dell’accaduto, che hanno contribuito a far cadere le accuse più gravi. Per l’imputato, che si trova attualmente agli arresti domiciliari, il Tribunale ha poi riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti contestate e ha stabilito la pena in 2 anni e 2 mesi.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments