8 Ottobre 2021

Caccia alla meteorite sabato e domenica con i volontari dei gruppi astrofili

Tra Quarrata ed Agliana saranno in azione una trentina di volontari, muniti di app, per tracciare le zone già battute


Ricercatori, studenti, astrofili e appassionati. Tutti insieme per la caccia al tesoro, o meglio alla meteorite – che per la scienza è davvero un tesoro – nella zona compresa fra i Comuni di Agliana e Quarrata al confine con la provincia di Prato. Per le mattine di sabato 9 e domenica 10 ottobre il Museo di Scienze Planetarie ha organizzato una vera e propria battuta di caccia, nella speranza di rintracciare quello che è arrivato a terra del bolide che la notte del 1° ottobre ha attraversato il cielo ed è stato avvistato da ben otto telecamere – in Toscana e nel centro Italia – della rete di sorveglianza italiana Prisma. Partecipano complessivamente una trentina di volontari. Ci sono il gruppo astrofili di Montelupo fiorentino, guidato da Maura Tombelli, la maggiore scopritrice di asteroidi in Italia, con due squadre, il gruppo astrofili di San Marcello pistoiese e quello di Prato. Si parte sabato mattina da Agliana, nella zona compresa fra l’autostrada e il torrente Bure.

I volontari cercano una roccia di pochi centimetri di diametro che pesa fra i 30 e i 100 grammi di colore nero intenso. Gli esperti di Prisma (Istituto Nazionale di Astrofisica) hanno stabilito che è probabile sia caduta in una striscia che comprende le frazioni di La Ferruccia, Sant’Antonio, Vignole, Olmi, Valenzatico, Case Ferretti fino a Lucciano.

“Le probabilità di trovare in breve tempo un oggetto così piccolo sono molto basse, per questo facciamo un appello anche ai cittadini – annuncia il direttore del Museo di Scienze Planetarie Marco Morelli (nella foto sotto, a destra)– Preghiamo chi possiede orti, giardini e vivai nella fascia indicata di controllare il terreno e, se è possibile, dare un’occhiata anche sui grandi tetti delle aziende”.

 

Intanto le squadre organizzate dal Museo rastrelleranno i terreni aperti utilizzando una App che permetterà via via di registrare (e quindi poi di escludere) le zone già battute che non hanno dato risultati. La fascia indicata dagli esperti, che hanno tenuto conto anche della direzione del vento al momento della caduta del bolide, è stata suddivisa con un reticolo (nella foto sotto, a sinistra) che permette di setacciarla con attenzione.

“Chiunque dovesse trovare una piccola pietra con le caratteristiche di una meteorite, un sasso ricoperto da una patina scura e con gli angoli smussati, deve subito avvertirci, magari inviando una foto – prosegue Morelli – Come ho già detto il valore commerciale delle meteoriti è molto basso rispetto a quello scientifico, ma il fortunato che dovesse trovarla almeno diventerà molto popolare”.

Chi trovasse o pensasse di averne trovata una, non deve toccarla a mani nude, ma fotografarla e chiamare il Museo di Scienze Planetarie al numero 335 8486580 o inviare una mail a info@museoscienzeplanetarie.eu oppure a prisma_po@inaf.it.

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