6 Ottobre 2021

Discepoli dell’Annunciazione: servono altri sei mesi di indagine

Il gip non accoglie la richiesta di rinvio a giudizio della Procura nei confronti dei due indagati, accusati di violenza sessuale


Il giudice per le indagini preliminari Francesco Pallini non ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio della Procura e con ordinanza ha disposto ulteriori accertamenti d’indagine nei confronti di don Giglio Gilioli, fondatore dei Discepoli dell’Annunciazione, e di un altro esponente dell’associazione di fedeli, entrambi accusati di violenza sessuale da un ragazzo, oggi 29 enne, che all’epoca dei fatti, tra il 2008 e il 2012, frequentava la comunità.
Il gip ha aggiornato l’udienza preliminare al giugno 2022, dando sei mesi di tempo alla Procura per approfondire le circostanze in cui si è disvelato il narrato della vittima e per capire se ci siano state influenze da parte del fratello minore. Anche quest’ultimo, a distanza di anni dai presunti episodi, aveva infatti denunciato di essere stato vittima di violenza sessuale da parte dei due indagati e di altri 8 appartenenti ai Discepoli dell’Annunciazione. La Procura, a seguito di consulenze psichiatriche, aveva ritenuto il fratello minore inattendibile, chiedendo l’archiviazione per questo filone di indagine; mentre invece era stato ritenuto credibile il racconto del fratello maggiore. Anche nel suo caso, i ricordi dei presunti abusi erano riaffiorati alla memoria dopo un percorso psicoterapeutico con tecniche EMDR di desensibilizzazione e riprocessamento tramite movimenti oculari, una metodica che punta a facilitare il meccanismo di autoguarigione nel paziente, stimolando l’elaborazione delle informazioni nel suo cervello.
Gli avvocati difensori Carlotta Taiti e Cristina Menichetti, che avevano chiesto il proscioglimento da tutte le accuse dei loro assistiti, nel corso dell’udienza hanno sottolineato le contraddizioni e divergenze in cui sarebbe incappata la vittima, nei due momenti in cui è stata sentita, dinanzi alla polizia giudiziaria e successivamente nel corso dell’incidente probatorio. Rilievi che evidentemente sono stati recepiti, almeno in parte, dal giudice, che ha chiesto approfondimenti investigativi.

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