8 Ottobre 2021

I rincari mettono in difficoltà anche pasticceri, panificatori e gelatieri

Oltre al costo dell'energia e dei trasporti - spiega Confartigianato - pesa l'aumento delle materie prime. Saranno inevitabili le ripercussioni sui consumatori


Energia elettrica e gas ma anche latte, burro, zucchero, farina, uova, nocciole, pistacchi. E tutto ciò che serve per fare il pane, i dolci, il gelato. Gli aumenti delle materie prima variano attualmente dal 5 al 20% ma già si annunciano ulteriori rincari. Panificatori, pasticceri e gelatieri di Confartigianato Imprese Prato fanno fronte comune verso una situazione che, dopo le grandi difficoltà della pandemia, rischia adesso di frenare quella ripresa così tanto attesa.
“Per tutto il periodo del Covid, quando abbiamo potuto farlo, abbiamo lavorato praticamente a rimessa – spiega Massimo Peruzzi (nella foto), presidente dei Pasticceri Confartigianato – Adesso che finalmente si riparte ci capita questa brutta botta. Teniamo presente che da almeno 5-6 anni i nostri prezzi sono invariati e ci siamo autotassati e fatto sacrifici in questo periodo di pandemia per offrire alla clientela i nostri prodotti senza margini di guadagno”. “Il problema – dice Mariagrazia Baito, presidente dei gelatieri Confartigianato – è che mentre gli aumenti imposti dai nostri fornitori dobbiamo subirli in silenzio, per noi è molto più difficile farli digerire alla clientela, avendo noi il contatto diretto col pubblico. Le difficoltà sono davvero tante, dall’aumento di energia e delle materie prime ma anche alla stessa difficoltà di reperirle, com’è avvenuto recentemente col destrosio. L’alta stagione per noi volge al termine, ma restando così le cose saremo costretti a rivedere un aumento dei prezzi. Sperando che i clienti possano capirne le motivazioni”.
“Da anni facciamo sacrifici per non aumentare i prezzi – dice Peruzzi – ma come sempre appena aumentiamo anche di pochi centesimi il costo delle paste o del caffè, veniamo subito aditati come coloro che sfruttano la situazione. La verità è che siamo con l’acqua alla gola. E non dipende certo da noi”.

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