11 Ottobre 2021

Obbligo green pass, gli industriali: “Pressioni dei dipendenti per avere tamponi a carico dei datori di lavoro”

Dal 15 ottobre scatta l'obbligo del certificato verde nei luoghi di lavoro. Il presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini: "Norme opportune e doverose, ma tanti problemi per le aziende"


Il presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini esprime solidarietà alla Cgil, dopo l’attentato alla sede di Roma della Camera del Lavoro, e interviene alla vigilia dell’entrata in vigore delle norme nazionali che faranno scattare l’obbligo del green pass per i lavoratori, dal prossimo 15 ottobre.
“Norme opportune e doverose”, secondo gli industriali, che tuttavia sottolineano i problemi a cui andranno in corso gli imprenditori: appesantimenti organizzativi legati al controllo del possesso del green pass dei dipendenti; rischio di assenza o difficoltà di sostituzione del personale sprovvisto del certificato verde ed anche “pressioni subite dalle aziende da parte di dipendenti che chiedono che sia il datore di lavoro a sostenere l’onere dei costi dei tamponi”.
Di seguito l’intervento integrale di Matteini: “Si avvicina il 15 ottobre e quindi la decorrenza delle norme che prevedono l’obbligo di green pass per accedere ai luoghi di lavoro. Norme opportune e doverose, che vanno nel senso della promozione della sicurezza e dello stimolo alla vaccinazione. Nell’efficacia dei vaccini la nostra associazione, così come tutto il sistema Confindustria, crede fermamente. Non a caso, lo ricordo, ci siamo fatti carico fra molte difficoltà di organizzare un centro vaccinale per le aziende associate; queste a loro volta hanno sostenuto i costi delle operazioni vaccinali per i lavoratori interessati a fruirne, mentre la Regione Toscana ha fornito i vaccini.

Non dobbiamo nasconderci tuttavia che con venerdì prossimo si apriranno per le aziende anche molti problemi: già il processo di controllo dei green pass è un forte appesantimento organizzativo; l’eventuale assenza di lavoratori essenziali causata dalla mancanza di green pass comporterà difficoltà per la loro sostituzione, dal reperimento di figure adeguate alle modalità contrattuali per gestire situazioni del genere; questo per tacere delle pressioni subite dalle aziende da parte di dipendenti che chiedono che sia il datore di lavoro a sostenere l’onere dei costi dei tamponi. Onere che, tengo a sottolinearlo, nessuna norma indica come a carico delle aziende e che è in capo al lavoratore. Sulle complesse norme che regolano la questione green pass in azienda le nostre aziende hanno ricevuto e stanno ricevendo istruzioni puntuali.

Sì a vaccini e green pass, quindi; sì anche al rispetto per posizioni diverse che – ferma restando l’applicazione delle norme di legge, comunque ineludibili – hanno diritto di trovare espressione; viceversa piena riprovazione per il dissenso manifestato con la violenza a cui abbiamo dovuto assistere in questi giorni.

Colgo l’occasione per esprimere anche pubblicamente – dopo che è stato fatto informalmente ieri – alla CGIL nazionale e alle Camere del lavoro del nostro territorio la piena solidarietà di Confindustria Toscana Nord. Quanto avvenuto a Roma è vergognoso: la vostra organizzazione è stata colpita in maniera inaccettabile, da rigettare con la massima fermezza.”

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