23 Ottobre 2021

Sicurezza e democrazia. L’esperienza di Prato al Forum di Nizza

Biffoni a confronto con altri sindaci europei sulle necessità dei territori dopo la pandemia


Lavorare sulla coesione sociale, sul disagio giovanile e sulla riqualificazione urbanistica. Secondo il sindaco Matteo Biffoni sono questi gli interventi politici che servono per migliorare la sicurezza nelle nostre città. Il primo cittadino lo ha detto intervenendo alla Conferenza internazionale “Sicurezza, Democrazia e Città” che si è tenuta a Nizza in Francia. Ad organizzarla il Forum Europeo per la Sicurezza Urbana.

L’obiettivo era quello di mettere a confronto le esperienze dei sindaci dei principali Paesi europei sullo sviluppo urbanistico, la gestione delle tensioni sociali, l’inclusione e la sicurezza urbana e scambiarsi buone pratiche tra realtà cittadine europee.

Insieme a Biffoni, che è intervenuto portando l’esperienza di Prato oltre che come presidente Fisu (Forum italiano per la sicurezza urbana), erano presenti Oriol Amoros (segretario generale del ministero degli interni della Catalogna), Hanse Bonte (sindaco di Vilvoorde, Belgio), Maria Luisa Salgueiro (sindaco di Matosinhos, Portogallo), Christian Specht, (sindaco di Mannheim, Germania), Tadeusz Truskolaski (sindaco di Bialystok, Polonia) e Roger Vicot (vicepresidente di Lille e presidente del Forum francese per la sicurezza urbana).

“Ogni territorio ha le proprie peculiarità, ma mettere a confronto esperienze diverse è fondamentale perché le esigenze sono analoghe per tutte le comunità – spiega Matteo Biffoni -. Nel confronto con altre realtà europee è evidente che l’emergenza che tutti ci troviamo ad affrontare in questo momento è legata all’impatto della pandemia sulle comunità e sull’economia. Lavorare sulla coesione sociale, riducendo la frammentazione, sul disagio giovanile, sulla formazione e la riqualificazione urbanistica significa fare un importante intervento di prevenzione rispetto alle questioni di sicurezza urbana in senso stretto”. Al centro del dibattito tra amministratori anche le diverse esperienze legate all’inclusione e alla gestione dei flussi migratori, in particolare a livello locale, se pure con le differenze legate alle rispettive normative nazionali.

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