3 Novembre 2021

Incidenti: -38% nel 2020, ma aumentano le distrazioni degli automobilisti

Distrazioni e comportamenti incauti sono imputabili anche ai pedoni: in un incidente su 4 che li ha riguardati, la polizia municipale ha evidenziato una loro corresponsabilità nel sinistro


Incidenti diminuiti del 38% (da 1078 a 675). Vittime dei sinistri dimezzate, da 12 a 6. Feriti in calo del 42% (da 1078 a 675). E’ l’effetto Covid registrato nel 2020 anche a Prato, dove la diminuizione delle auto circolanti, a causa del lockdown e delle altre restrizioni pandemiche, ha fatto diminuire sensibilmente la pericolosità delle strade. Lo certificano le statistiche provinciali, elaborate da ACI e Istat, presentate oggi nell’ambito di un report nazionale.
Prato con 6 morti insieme a Gorizia, Milano, Genova, Savona, Rimini e Trieste è tra le aree meno mortali mentre si è alzato il tasso in Sardegna a Campobasso e Isernia. Le statistiche provinciali, elaborate da ACI e Istat, mostrano una situazione fortemente condizionata dal lockdown imposto dalla pandemia da Covid-19.

A Prato e provincia nel 2020 si sono registrati 675 incidenti con 782 feriti e sei morti con un indice di mortalità (0,89, ovvero meno di un morto ogni 100 incidenti), più basso rispetto a quello toscano (1,47) e a quello nazionale che è del 2,02.
Negli incidenti sono 104 i pedoni feriti (nessun decesso), mentre tra i ciclisti coinvolti in incidenti a Prato e provincia si contano 133 feriti e 1 morto.

Il costo sociale per la provincia è stato di circa 50 mila euro (49.455), mentre il costo sociale per abitante è di 192,36 euro (il secondo più basso della Toscana e di molto inferiore alla media regionale che è di 243,28).
“Prato subisce un onere minore di altre realtà e questo dovrebbe portare ad una riflessione le compagnie assicurative, visto che le tariffe dell’Rc auto qui sono ancora tra le più alte d’Italia – afferma Federico Mazzoni, presidente di Aci Prato”.

“La provincia di Prato rispetto agli obiettivi stabiliti nell’arco di 10 anni dal 2010 al 2020 ha risparmiato 31 vite – spiega il direttore dell’Aci Prato Claudio Bigiarini – è chiaro che in questi ultimi due anni il lockdown è stato un aspetto che non ha fatto circolare sulle strade ma l’attenzione sta aumentando”.

” Bisogna cambiare visione per gestire la mobilità – spiega il presidente dell’Aci Prato Federico Mazzoni –  tutti gli spostamenti sono legati alla logistica, all’istruzione, al lavoro e alla vita quotidiana. Bisogna parlare di mobilità sociale attraverso progetti che accompagnino le novità trasformative con dati aggiornati. La rete elettrica pratese è dotata di 4 cabine: se dovessimo riconsiderare un flusso tutto legato all’elettrico salterebbe subito. Bisogna partire da un’agenda urbana e creare dei bacini di mobilità con delle autorità di bacino di area metropolitana, e dei progetti seri non legati semplicemente ai comuni perchè il vero problema è il traffico di attraversamento”.

” Prato chiaramente ha beneficiato di una mobilità minore per la pandemia e sicuramente i dati mettono in luce incidenti e urti a bassa velocità – spiega l’assessore alla mobilità Flora Leoni – causato da un traffico intenso in certi momenti. Infatti ben 4 morti sui sei totali sono su strade urbane e tra questa quelle su cui bisogna porre l’attenzione sono la Declassata,  via Pistoiese, via Roma, Viale Galilei, via Firenze, via Filzi, via Bologna, viale Montegrappa e viale Borgo Valsugana, tutte direttrici lunghe, oltre a piazza Mercatale dove abbiamo avuto ben 8 sinistri”.

Il trend degli incidenti a Prato, dal 2010 è in diminuzione ma la curva discendente, negli ultimi anni si è assestata: in pratica la tendenza virtuosa (Covid a parte) va ad esaurirsi. L’85% dei sinistri a Prato e provincia avviene in area urbana (dove si registrano il 67% di feriti e morti complessivi). A determinarli è quasi sempre un errato comportamento alla guida; sempre più spesso una delle concause è la distrazione legata all’utilizzo di telefonini o di apparati tecnologici, come gli stessi display di bordo, sempre più grandi e “attraenti”. Distrazioni e comportamenti incauti sono anche imputabili ai pedoni: in un incidente su 4 che li ha riguardati a Prato nel 2020, la polizia municipale ha evidenziato una loro corresponsabilità nel sinistro.
L’effetto-telefonino incide anche sulle code: in base a studi nazionali, i tempi di reazione al semaforo verde si sono allungati negli ultimi anni da 1,5 ad oltre i 5 secondi.

I giorni 12,13 e 14 novembre si terrà alla sede dell’Aci Prato il corso di commissari di percorso e sarà gratuito per chi vuole conoscere le regole delle corse automobilistiche.

Dal 27 novembre al Cassero si terrà la mostra fotografica con 100 foto del passaggio della 1000 Miglia a Prato; verrà inoltre rinforzata la convenzione per i viaggi tra Aci Prato e Cap.

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