20 Novembre 2021

Logistica Uno sceglie l’Interporto di Prato per potenziare in Toscana il trasporto merci su rotaia

Dal terminal ferroviario di Gonfienti partono in direzione oltreoceano i prodotti di una multinazionale alimentare


Un’alleanza strategica per sviluppare in Toscana una logistica integrata e potenziare il trasporto su rotaia delle merci. Con questo accordo Logistica Uno, uno dei principali attori logistici del Paese, ha individuato nell’Interporto della Toscana Centrale un partner strategico per ampliare i servizi nella nostra regione. L’idea è quella di diminuire sempre di più l’impatto dell’inquinamento derivante dagli spostamenti della catena logistica, aumentando di pari passo le quote di trasferimento delle merci su ferro. E per centrare questo obiettivo Logistica Uno ha individuato nella piattaforma intermodale dell’Interporto di Prato una infrastruttura posizionata strategicamente in ambito regionale e già potenzialmente pronta per affrontare le future sfide europee.

Logistica Uno, che è fortemente presente nel settore del largo consumo e in particolare in ambito beverage, food, cartario ed elettronico, con servizi specializzati per aziende nazionali e multinazionali, da un lato rafforzerà la propria presenza all’Interporto di Prato e dall’altro sta gettando le basi per sviluppare nuovi collegamenti. Parliamo di nuove attività logistiche per un’importante multinazionale del settore alimentare. In un magazzino di quasi 3.000 metri quadri, di proprietà dei Magazzini Generali Doganali di Prato (società controllata al 100% dall’Interporto), Logistica Uno gestisce i prodotti della multinazionale sia nel sistema tradizionale, ma anche curando lo stivaggio in container che potranno essere caricati su treni in partenza dalla piattaforma intermodale di Gonfienti con indirizzo sui porti di Livorno e La Spezia con destinazione oltremare.

L’accordo strategico è stato concluso nei locali direzionali di Gonfienti, alla presenza del presidente dell’Interporto Francesco Querci, del direttore Daniele Ciulli e del presidente di Logistica Uno Gabriele Cornelli.

“Ci siamo ritrovati per ribadire la strategicità della nostra partnership – dice Cornelli -. Il 2022 si prefigura come l’anno della ripartenza, anche dal punto di vista ferroviario”. Gli fa eco il direttore Ciulli. “Ragioni etiche, come la sempre maggiore consapevolezza dell’importanza di ridurre le emissioni clima-alteranti, ma anche ragioni pratiche, come l’aumento del costo dei combustibili e la difficoltà di reperire autotrasportatori, spingono inevitabilmente verso il trasporto su rotaia. Col ritorno alla normalità dei volumi verso gli Usa e i paesi dell’est ritorneranno anche i collegamenti con i porti di Livorno e La Spezia”, così come al termine dei lavori di ampliamento delle gallerie, si apriranno i collegamenti intermodali con il nord Italia e il nord Europa.

Il presidente Querci fa invece un appello agli stakeholders: “Questo accordo sottolinea di nuovo, qualora ce ne fosse stato bisogno, la centralità dell’Interporto per la logistica di questo territorio – sottolinea -. Credo sia fondamentale mettere a disposizione della società le risorse necessarie per gli investimenti destinati alla transizione digitale ed ecologica. Questo garantirà alle imprese del territorio un accesso ai mercati internazionali efficiente e a basso impatto ambientale”.

L’impegno di Logistica Uno tende inoltre a portare allo spostamento di carichi di merci su rotaia, in partenza dalla piattaforma ferroviaria dell’Interporto di Prato, anche di altre aziende nazionali ed europee. “Siamo tra le aziende italiane leader del trasporto green – multimodale, intermodale terrestre e marittimo – e ci stiamo adoperando per sviluppare il settore della green logistics sul territorio e fare così da catalizzatori per altre aziende. L’obiettivo è convogliare le merci che possono viaggiare su treni convenzionali incrementando notevolmente le circolazioni già in essere in modo che l’Interporto riacquisti la sua piena importanza” sottolinea Cornelli. D’accordo Querci: “Ci attendiamo collaborazione da Rfi, Mercitalia e Regione Toscana per rendere possibile il passaggio modale da gomma a ferro – conclude -. Proprio sulla stessa falsariga di quanto si è fatto in altre realtà della nostra regione”.

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