20 Novembre 2021

Un nuovo spazio per la partecipazione dei pratesi: apre al Pecci l’Urban Center

Ospiterà iniziative culturali, dibattiti e presentazioni di progetti


Uno spazio aperto al confronto, laboratorio di possibilità e strumento per portare sempre più il museo a incontrare la città e i suoi cittadini. E’ il nuovo Urban Center all’interno del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, inaugurato questa mattina. Voluto da Comune di Prato e Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana e progettato dal collettivo Fosbury Architecture, Urban Center è un laboratorio permanente, un osservatorio sulle trasformazioni urbane, uno spazio per accogliere installazioni immersive, un teatro, un playground per sensibilizzare alla sostenibilità, una piattaforma per contenuti multimediali, una vetrina per la città e molto altro. Un luogo vivo di dibattito culturale con mostre ma anche eventi, convegni e webinar. Una nuova “piazza” familiare e fruibile da tutti con una ricca offerta di attività.

Lorenzo Bini Smaghi, presidente della Fondazione Pecci, ha sottolineato come “l’Urban Center sia un’esperienza unica per il Centro Pecci, uno spazio di dialogo per tutti i cittadini su tematiche strettamente attuali, presentate anche attraverso attività coinvolgenti come le mostre collegate al rapporto fra arte e ambiente urbano e composte da opere della collezione del museo, oppure l’opera restaurata di Sol LeWitt. Occasioni importanti per aprire ulteriormente le porte del Centro Pecci alla Città”. L’assessore Valerio Barberis ha ricordato invece che “l’Urban Center all’interno del Centro Pecci rappresenta la naturale evoluzione del rapporto tra il museo e il Comune di Prato nel costruire un dibattito culturale iniziato dal 2014, su grandi temi nei quali la città è tutt’ora al centro del dibattito internazionale. Come ad esempio la transizione ambientale e digitale, il metabolismo circolare con le trasformazioni urbane, l’equità sociale. Collocare l’Urban Center al museo significa portare un progetto innovativo che guarda all’area metropolitana”.

Anche l’assessore Simone Mangani ha ribadito questo concetto ricordando come la sua nascita “renda ancora più attivo e dinamico nella cultura regionale il ruolo del Pecci”. “L’Urban Center come una piattaforma leggera e non uno spazio rigido”: su questo aspetto si è soffermato Alessandro Bonizzoni del Collettivo Fosbury Architecture. Attraverso la creazione di strutture particolari come il soffitto appendibile, l’illuminazione flessibile oppure la grande tenda isolante che diventa sipario, Bonizzoni ha spiegato che “questi interventi rendono l’Urban Center uno spazio aperto a mostre e iniziative immersive”. Anche il primo allestimento temporaneo ‘Osservatorio Prato 2050’, curato dal Collettivo e dedicato ai progetti attivi nella città di Prato è stato realizzato in modo tale che ogni cartello informativo sia bello e tramissibile ad ogni visitatore.

Stefano Pezzato, responsabile Collezione e Archivi del Centro Pecci ha infine ricordato gli altri interventi collegati all’apertura dell’Urban Center come “le aule didattiche riallestite anch’esse dai Fosbury attraverso un nuovo design e il ripristino conservativo del Wall Drawing # 736 Rectangles of Color di Sol LeWitt eseguito dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze”.

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