8 Dicembre 2021

Misericordia, rito della vestizione per 45 nuovi confratelli e consorelle

Solenne celebrazione in cattedrale presieduta dal vescovo Nerbini. Presente il sindaco Biffoni: «la vostra scelta dà forza a tutta la città»


Ritorno alla tradizione per la Misericordia di Prato. Questa mattina i confratelli e le consorelle dell’Arciconfraternita si sono ritrovati all’oratorio di San Michele e da qui hanno raggiunto in Brigata la cattedrale di Santo Stefano per la celebrazione dell’Immacolata Concezione presieduta dal vescovo Giovanni Nerbini. Dopo la pausa dello scorso anno, dovuta alle chiusure imposte dalla pandemia, si è rinnovato il rito dell’accoglienza dei nuovi ingressi nel secolare sodalizio.

In tutto sono stati 45 – 23 uomini e 22 donne – a ricevere la cappa del pellegrino, completa della buffa, il tipico cappuccio nero, dalla mani del Vescovo. Poi il proposto dell’Arciconfraternita, Gianluca Mannelli, ha consegnato loro il cordiglio, la cintura con la corona del rosario, e il «sarrocchino», la mantella di pelle nera da porre sopra la veste. Ogni nuovo entrato è stato accompagnato dal proprio padrino e ha ricevuto un Vangelo, con l’invito a «perseverare nel servizio al prossimo».

 

 

«Vivere e mettere in pratica oggi le opere di Misericordia, in un contesto culturale dove al centro di tutto c’è il proprio io, non è facile – ha detto monsignor Nerbini nell’omelia rivolgendosi ai vestendi –, l’impegno che prendete questa mattina è esattamente all’opposto: uscire dal proprio io e fare dell’altro il centro della vostra opera». Poi un invito: «Possa ogni vostro gesto, ogni vostra parola, ogni vostro sorriso portare grazia e luce nelle persone che avvicinerete. Maria vi conduca in questo cammino e Dio ve ne renda merito».

La messa è stata concelebrata dal parroco della cattedrale don Luciano Pelagatti e dal cappellano della Misericordia don Gino Calamai. Presenti alla funzione il sindaco Matteo Biffoni e l’assessore ai servizi sociali Luigi Biancalani. Tanti i fedeli che hanno partecipato alla celebrazione nel rispetto delle normative sulla sicurezza.

«Momenti come quelli di oggi ci danno la forza nel proseguire quel bel disegno che i nostri confratelli fondatori iniziarono nel 1588 – ha detto il proposto Mannelli – essere qui, rinnovare la nostra presenza all’interno della Chiesa significa che mai abbiamo lasciato la strada della carità». Il Proposto ha ringraziato il Sindaco per la sua costante presenza agli appuntamenti tradizionali della Misericordia: «Significa che la città riconosce l’impegno quotidiano dei tanti confratelli e consorelle che in questi mesi di pandemia non hanno mai arretrato e hanno sempre risposto presente». Matteo Biffoni ha sottolineato come questi eventi rappresentino una gioia per tutta la città, «oggi ci rallegriamo tutti, anche la politica con la P maiuscola, quella politica che si prende cura degli altri e si mette a servizio della comunità. Questi nuovi ingressi rinfrancano e rinforzano l’idea che questa città è davvero in ottime mani», ha detto il Sindaco.

 

 

La celebrazione si è conclusa con un omaggio a Maria. Il proposto Mannelli, insieme al governatore Laila Minelli e al provveditore Francesco Logli hanno donato alla Cappella del Sacro Cingolo una composizione di rose bianche. Con loro il vescovo Nerbini e il sindaco Biffoni.

Ecco chi sono i nuovi ingressi: Alberto Ammirati, Maria Barni, Francesco Biagioli, Alessandro Biffoni, Giulia Bracciaventi, Nicolò Brachi, Matilde Carmagnini, Siria Ceppini, Anna Lucia Cettul, Caterina Cortoni, David Corvino, Daniele Cusati, Alessandra Di Molfetta, Niccolò Di Ninni, Sara Di Pace, Benedetta Frosini, Francesco Giannini, Sauro Giusti, Leonardo Gori, Vitantonio Guida, Emkeleda Hajdini, Matteo Innocenti, Giovanni Inverso, Giacomo Lai, Giada Maiorana, Martina Maiorana, Enrico Mandorli, Chiara Masciotra, Benedetta Mattei, Lorenzo Mosca, Alessandra Nieri, Alma Pasha, Eleonora Pecorari, Francesca Pernici, Lapo Piacenti, Pio Pipoli, Caterina Prosperi, Sabrina Pucci, Michele Sellitti, Alberto Storai, Niccolò Terenzi, Rocco Turano, Matilde Vannucchi, Pia Chiara Vero, Massimo Vezzosi.

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Marco Giraldi
Marco Giraldi
2 anni fa

Scrivo in occasione della vestizione dei nuovi confratelli e consorelle della Misericordia di Prato che si è svolta stamattina in Cattedrale con la Santa Messa delle 10:30 celebrata dal vescovo Monsignor Giovanni Nerbini ed ha visto la concelebrazione di Don Luciano Pelagatti in quanto parroco del Duomo e Don Gino Calamai in quanto cappellano delle cappelle del commiato nella festa dell’Immacolata Concezione che ha visto il ripetersi di questo avvenimento sospeso un anno fa per via della pandemia che non è ancora passata ma controllata grazie all’arrivo dei vaccini e del nostro buon senso nel rispettare le rispettive normative. Nell’omelia il vescovo si è complimentato per la presenza di questi nuovi confratelli che oggi hanno detto il loro “SI” mettendosi a servizio di chi ha bisogno nel Nome del Signore come fece Maria dopo l’annuncio della Nascita di Gesù in cui pronunciò il suo “Eccomi” in quanto serva del Signore poichè niente è impossibile al Signore. Sempre durante la sua omelia il presule ha ricordato l’episodio narrato dall’evangelista Luca quando i genitori di Gesù per tre giorni cercavano il figlio perso e lo ritrovarono che ammaestrava i Dottori della Legge e allora Gesù rispose loro dicendo: “Perchè mi cercavate? Non sapete che devo occuparmi delle cose del Padre mio”. Tutto questo per dire che già a 12 anni sapeva quello che doveva fare secondo la volontà di Dio e questo dobbiamo farlo anche noi secondo i suoi disegni e per capire la sua volontà alle volte bisogna stare nel silenzio così da accogliere la sua risposta come dice il Libro delle Lamentazioni dell’Antico Testamento. Dopo l’omelia c’è stato il rito della vestizione con queste storiche frasi: “Ricevi la cappa come simbolo di vestizione. Dal Vangelo di Cristo attingi la forza di compiere il servizio nell’aiuto del prossimo. Non dimenticare l’invito del Signore, beati i misericordiosi perchè troveranno misericordia”. La cappa è la veste del volontario ma alla fine non è altro che un simbolo insieme alla buffa che è un cappello insieme al sarrocchino e legato dal cordone del Santo Rosario così da compiere al meglio il servizio al prossimo senza farsi notare dagli altri ma aiutare secondo la propria volontà e Dio darà la sua ricompensa visto che dopo la celebrazione i nuovi volontari ricevono il Vangelo di Gesù quale fonte principale per cogliere le parole di servizio. Prima della benedizione apostolica ha fatto il suo saluto il proposto Gianluca Mannelli e il sindaco della città Matteo Biffoni in cui si sono dimostrati soddisfatti per questa cerimonia perchè la Misericordia ha sempre avuto dei rispettivi volontari dal lontano 1588 per prodigarsi verso gli altri e questa cosa ha avuto il suo seguito anche con la pandemia seppure in forma diversa ma non è mancato l’aiuto al prossimo e in questo tempo ogni associazione di volontariato deve collaborare anche insieme per aiutare il prossimo a prescindere dal credo religioso o meno ma lo scopo del volontario è quello di mettere a disposizione una parte del suo tempo così da dedicarlo agli altri. Mi è dolce ricordare che anche io sono un confratello che ha ricevuto la vestizione 20 anni fa nel 2001 presso la Chiesa della Misericordia per mano dell’allora correttore Monsignor Lorenzo Lenzi e il proposto era nella figura dell’avvocato Mauro Giovannelli e non dimentico il mio padrino ovvero lo storico volontario Francesco Mori(1937-2010) che aveva curato la mia formazione perchè avevo fatto il corso di livello base in quanto svolgevo i servizi sociali e quelli ordinari in ambulanza codice verde e giallo ma non ho mai fatto il codice rosso perchè non ho mai fatto il corso di livello avanzato. Da un po’ di tempo non sono più facente servizio perchè faccio altro ma non ho mai perso del tutto i contatti con la Misericordia partecipando alle funzioni religiose come quella di oggi così come quella del Corpus Domini, la Santa Messa in ricordo della fondazione il 22 Luglio ricorrenza di Santa Maria Maddalena ecc. Non dimentico la giornata a Roma in udienza dal Papa in Piazza San Pietro il 14 Giugno 2014 per i 770 anni della storia delle varie Misericordie d’Italia iniziando con quella di Firenze nel 1244 insieme al vescovo emerito Monsignor Franco Agostinelli in quanto delegato nazionale di tutte le misericordie italiane. Concludo con le parole del ritornello del Salmo Biblico 97 di questa bellissima liturgia: “Cantante al Signore un canto nuovo perchè ha compiuto meraviglie”. Compie sempre grandi cose verso di noi anche quando non ce ne accorgiamo perchè egli vuole bene a tutti