14 Dicembre 2021

Nasce l’Osservatorio per monitorare la situazione del distretto

I primi dati segnalano che la ripresa c'è, ma la produzione è lontana dal periodo pre-Covid. Nel tessile negli ultimi 12 mesi perso quasi il 4% di imprese


Il 2021 si è chiuso con una contrazione della produzione industriale superiore al 20% e nel terzo trimestre i livelli produttivi nel tessile sono inferiori del 10% rispetto al 2019. Eppure il sistema economico pratese, dati Irpet alla mano, riesce ancora a generare valore aggiunto al proprio interno per 8 miliardi di euro.
L’assottigliamento della filiera terzista, lo scarso ricambio generazionale delle figure imprenditoriali e l’invecchiamento della forza lavoro sono i problemi con i quali deve fare i conti il distretto.
Sono questi i segnali che emergono dal primo report dell’Osservatorio economico, il progetto messo in piedi durante la pandemia da Confindustria Toscana Nord, Confartigianato e Cna col contributo scientifico dell’Irpet, la collaborazione della Camera di commercio di Pistoia e Prato, il Centro per l’impiego e la Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo.
Il report vuole analizzare lo stato di salute del distretto e ogni trimestre produrrà ciclicamente dati per verificare la situazione sul piano produttivo, della forza lavoro e trovare eventuali soluzioni.
“E’ un passaggio importantissimo perché ci permette di avere un’analisi approfondita in tempi brevissimi – ha dichiarato il presidente di Confartigianato Prato Luca Giusti – avremo la possibilità ogni trimestre di analizzare dati, rilevare eventuali criticità e provare a costruire soluzioni”.”Sarà un ulteriore strumento per rilevare l’andamento del distretto – ha aggiunto il presidente di Cna Toscana Centro Claudio Bettazzi – E’ indubbio che al momento le criticità maggiori sono rappresentate dal costo dell’energia e dalla necessità di inserire competenze nelle nostre imprese” .

Andando nello specifico il report sottolinea che diminuisce dello 0,4% il numero di imprese attive a Prato al 30 settembre 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il contributo negativo più rilevante deriva dal settore tessile (che vede diminuire negli ultimi dodici mesi il numero di imprese attive di una percentuale pari al 3,7%). Crescono invece le confezioni (+1,5%). Cala anche il numero di esercizi commerciali.

La produzione industriale, dopo il rimbalzo nel corso del terzo trimestre del 2020, ha mostrato incrementi molto contenuti nei mesi immediatamente successivi, ed è tornata a crescere soprattutto nella parte centrale del 2021. Se l’abbigliamento è tornato sui valori pre pandemia ben diversa è la situazione per l’industria tessile che rimane ad oggi lontana dai livelli pre-crisi.

Le determinanti dei timidi segnali di ripresa sono dovute in gran parte agli ordinativi dall’estero.
I dati sul fatturato delle imprese artigiane confermano una certa sofferenza del comparto tessile, anche se a partire dal secondo trimestre 2021 in alcuni casi si registra un recupero, anche rispetto ai valori pre-crisi, che talvolta si è confermato anche nel corso del terzo trimestre. I dati sugli artigiani suggeriscono evidenti problemi a recuperare i valori pre-crisi anche per il settore delle confezioni. Anche sui mercati esteri la gran parte dei prodotti della moda rimane molto lontana dai livelli registrati nel 2019: l’unica eccezione è costituita da quelli di abbigliamento (con l’esclusione della maglieria). Bene invece le altre produzioni dell’industria pratese, prodotti dell’industria metalmeccanica su tutti.

Nel corso dei primi nove mesi del 2021 timidi segnali di ripresa sono emersi sul fronte del mercato del lavoro, in cui il saldo tra avviamenti e cessazioni è tornato a crescere dopo il rallentamento, peraltro contenuto, registrato nel corso dello stesso arco di tempo nel 2020. Il cambio di tendenza è dovuto soprattutto al “tempo determinato”. I nuovi ingressi si sono concentrati in particolare sulle fasce più giovani. La dinamica congiunturale dell’area pratese – suggerisce il report – si inserisce però in un quadro di progressivo indebolimento della capacità dell’economia locale di creare nuove opportunità di lavoro.

Sul fronte degli interventi strategici le imprese pratesi si sono orientate specialmente su digitalizzazione e ricerca e sviluppo. Rispetto alla media italiana, però, sono stati relativamente minori gli investimenti “green” finalizzati all’efficientamento energetico e, in modo altrettanto preoccupante, anche quelli orientati alla formazione e al capitale umano.
“I numeri ci dicono che non siamo ancora ai livelli pre pamdemia, ma una ripresa c’è e va colta. Per questo è importante aver istituito un osservatorio che servirà per progettare le strategie utili al distretto” ha chiosato Francesco Marini, membro della presidenza di Confindustria Toscana Nord.

Il progetto è stato sostenuto dalla commissione regionale sviluppo economico, presieduta dalla consigliera regionale Ilaria Bugetti: “In previsione dell’arrivo dei fondi strutturali del Pnrr è fondamentale avere un’analisi del distretto per capire cosa è accaduto durante la pandemia e poter indirizzare al meglio, in maniera capillare, tutte le risorse che arriveranno” ha concluso Bugetti.

 

 

 

 

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