18 Gennaio 2022

Aziende alimentari, spunta una nuova tassa per finanziare i controlli dell’Asl

Si tratta di un “finanziamento dei controlli ufficiali eseguiti dalle autorità competenti” e va da un minimo di 200 euro ad un massimo di 800. Grillo (Confartigianato): "Per le aziende che producono è l'ennesima tassa"


Non solo rincari di luce e gas: a rendere la vita ancora più difficile alle aziende, a partire da questo gennaio, c’è una nuova tassa prevista dal Ministero della Salute per tutte quelle attività di produzione alimentare che commerciano all’ingrosso. Si tratta di un “finanziamento dei controlli ufficiali eseguiti dalle autorità competenti” e va da un minimo di 200 euro ad un massimo di 800 annui a seconda del grado di rischio: in pratica le imprese devono finanziare di tasca propria gli eventuali controlli sulla sicurezza alimentare che l’azienda sanitaria vorrà loro fare. La norma è contenuta nel decreto legislativo 32/2021 pubblicato in gazzetta ufficiale ed entrato in vigore il 1 gennaio 2022. Ad essere toccati dalla nuova tassa, macellai, gelatai, fornai, tutti coloro che commercializzino all’ingrosso più del 50% della propria merce.

“Per fare un esempio, un fornaio che produce giusto per la propria clientela non è tenuto a pagare questo finanziamento, mentre un fornaio con un’attività un po’ più grande che in maniera per così dire industriale vende anche a ristoranti e altri negozi è tenuto a pagare – spiega Francesca Grillo, responsabile federazione Alimentazione di Confartigianato Imprese Prato -. Per le aziende che producono è l’ennesima tassa”. “Dopo i rincari delle bollette non ci voleva anche che l’Asl ci venisse a chiedere i soldi per finanziare i controlli che ci verrà a fare”, commenta Enrico Fogacci, titolare di un forno in via Pistoiese.

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