5 Gennaio 2022

Finge di fare vaccini, parla l’avvocato del medico no-vax: “Ha spiegato con scienza il suo agire”

Oggi a Pistoia si è tenuto l'interrogatorio di garanzia. Intanto per Federico Calvani è scattata la sospensione dall'Ordine dei medici


“Sostanzialmente ha collaborato rispondendo a tutte le domande che gli sono state fatte, quindi massima collaborazione con la pubblica accusa, alla quale ha spiegato le sue motivazioni sul perché ha agito in questo modo. Si tratta di motivazioni prettamente etiche e scientifiche: è un medico che ha approfondito già da due anni la problematica del Covid e secondo le sue convinzioni il vaccino non è lo strumento adatto per poterlo combattere”. Così l’avvocato Stefano Panconesi al termine oggi dell’interrogatorio di garanzia, davanti al gip di Pistoia, del suo assistito, Federico Calvani, medico di medicina generale della Montagna Pistoiese finito agli arresti domiciliari il 31 dicembre scorso con l’accusa di aver effettuato false vaccinazioni anti Covid a pazienti. Le indagini dei carabinieri di Prato e del Nas di Firenze hanno rivelato che il medico – su richiesta di varie persone provenienti da diverse parti della Toscana – aveva rilasciato attestati di vaccinazione falsi per fargli ottenere il green pass.

Calvani rimane per ora ai domiciliari. “Per il momento – spiega ancora l’avvocato Panconesi – non abbiamo avanzato alcuna richiesta, molto probabilmente ci rivedremo con i pubblici ministeri la prossima settimana, per approfondire alcuni aspetti, e se del caso avanzeremo delle richieste nella fase successiva”.

Intanto l’ordine dei medici di Pistoia ha sospeso Federico Calvani. Lo rende noto il presidente dell’Ordine pistoiese, Beppino Montalti, annunciando anche che “nei prossimi giorni il consiglio direttivo studierà la procedura per costituirsi come persona offesa dal reato in quanto il comportamento del medico può essere un grave pregiudizio alla professione medica, e sanitaria in senso lato, e questo ci consentirebbe di essere notiziati dello sviluppo delle indagini”. “Prima del dibattimento – prosegue Montalti – decideremo se costituirci o meno come parte civile in giudizio, così da poter essere ulteriormente tutelati”.

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