26 Gennaio 2022

Il “caso” della Crocifissione del Bellini, all’asta in due lotti diversi

I liquidatori della BPVi l'hanno inserita sia tra i beni di Palazzo degli Alberti che di Palazzo Thiene


La Crocifissione del Bellini in vendita due volte. La particolarità emerge dall’analisi dettagliata dell’elenco di opere di proprietà della Banca Popolare di Vicenza, in liquidazione coatta amministrativa, messe all’asta con l’intento di recuperare risorse per soddisfare i creditori.
Ebbene il celebre dipinto del Bellini, Crocifisso in un cimitero ebraico, che risale alla fine del ‘400, è stato inserito dai liquidatori in due lotti distinti di vendita. Sia a Palazzo degli Alberti, dove attualmente si trova, sia a Palazzo Thiene a Vicenza, dove è stato collocato negli anni scorsi. La storia controversa del dipinto fa pensare ad una mossa calcolata più che ad un errore.
Dopo l’incorporazione della Cassa di risparmio di Prato da parte della Banca popolare di Vicenza, nel 2011 le opere della collezione, compreso il Bellini, furono portate in gran parte a Vicenza per una mostra a Palazzo Thiene e lì rimasero intenzionalmente per anni, anche grazie al vincolo pertinenziale che la Soprintendenza veneta pose sulla Crocifissione, legandola a Vicenza.
Il lavoro delle istituzioni e soprattutto degli Amici dei musei permise di riportare in città, dopo un lungo braccio di ferro con la BPVi, tutte le opere della collezione, ad eccezione del Bellini, sul quale gravava appunto il vincolo. Fu solo questione di tempo, però. Il ricorso contro il vincolo spinto dagli Amici dei musei lo fece decadere, venendo scavalcato dal pronunciamento della Soprintendenza toscana, che legava invece il Crocifisso con vincolo pertinenziale a Palazzo degli Alberti. Così anche il Bellini tornò a Prato. Vari pronunciamenti hanno confermato la pertinenzialità territoriale a Prato, resta però un terzo appello al Consiglio di Stato promosso dalla proprietà che dovrebbe finalmente mettere la parola fine alla vicenda.
Ed è per quest’ultima eventualità che i liquidatori hanno inserito l’opera del Bellini sia nel lotto pratese che in quello vicentino. All’asta c’è tutta la collezione della Galleria degli Alberti, divisa in quattro lotti. Il primo comprende 121 dipinti, 1 stampa, 16 sculture ed un tappeto. Il lotto 2 prevede La Coronazione di spine di Caravaggio, il terzo è rappresentato appunto dal pezzo pregiato, la Crocifissione del Bellini, mentre l’ultimo è La Madonna col bambino di Lippi. Ci sono veri e propri capolavori di autori come il Bronzino, Puccio di Simone, alcune opere del Cinquecento e del Seicento di area fiorentina e sculture di Lorenzo Bartolini.
Nella documentazione di avvio del processo competitivo per la cessione dei beni è specificato che le opere sono soggette a vincolo pertinenziale.
Il vincolo – apposto dalla Soprintendenza – lega le opere al Palazzo degli Alberti in cui sono custodite, qualificando l’intero gruppo di opere come collezione, ovvero come un unicum espositivo. Ciò significa che se anche le opere dovessero in futuro appartenere a proprietari diversi, non potranno fisicamente lasciare la sede attuale di Prato fino al permanere del vincolo stesso.

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