18 Gennaio 2022

Presenta documenti falsi per far scarcerare un detenuto: arrestato

Indagati per falso altri due pratesi che erano stati coinvolti nelle pratiche di affitto di una casa per la conversione della misura cautelare di un detenuto della Dogaia


Ha preso in affitto fittiziamente a proprio nome un immobile fungendo da garante per la conversione agli arresti domiciliari della misura detentiva applicata ad un detenuto della Dogaia. E’ indagato per falso, e si trova adesso agli arresti domiciliari, un cinquantenne di origini casertane residente a Prato. Le indagini nei suoi confronti sono appunto partite dalla pratica di richiesta di arresti domiciliari presentata dal fratello del detenuto, un cittadino marocchino di 27 anni pregiudicato. Questi si sarebbe rivolto ad un amico, un 38enne di Prato noto nella provincia per numerosi reati di truffa e reati contro il patrimonio, perché garantisse una sistemazione alloggiativa al fratello. Questa prima istanza è stata però rigettata dai giudici, che hanno ritenuto il 38enne pratese non idoneo a fornire garanzie di sicurezza di applicazione della pena. A questo punto i due hanno deciso di contattare una terza persona in grado fornire maggiori garanzie. Entra così nella vicenda il cinquantenne che, contattato, avrebbe accettato di fare da prestanome per l’affitto della casa da presentare ai giudici come luogo degli arresti domiciliari del detenuto. Le verifiche compiute dopo la richiesta della misura alternativa hanno portato ad accertare che parte dei documenti era stata contraffatta. Il cinquantenne, posto davanti alle proprie responsabilità, ha dichiarato falsamente di aver firmato quegli stessi documenti davanti ai legali del detenuto, ipotizzando un loro coinvolgimento. Il legale è risultato poi totalmente estraneo alla vicenda mentre il prestanome casertano è stato posto agli arresti domiciliari. Indagati per falso anche il fratello del detenuto e il 38enne di Prato.

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