Quarantene a scuola, in materne ed elementari banchi vuoti in 150 classi su 491
Genitori e presidi in grande difficoltà. I dirigenti chiedono il ritorno dei medici scolastici
Tamponi, quarantene, dad. Il ritorno sui banchi, dopo le festività natalizie, per gli alunni e per i loro genitori si è rivelato un percorso ad ostacoli. La variante omicron ha moltiplicato i casi anche a Prato e provincia (in poco più di 3 settimane, si sono registrate 34.271 positività, il 35% del totale da inizio pandemia); le norme volute dal governo per mantenere la didattica in presenza si sono rivelate farraginose e insufficienti; il tracciamento dell’Asl è andato in tilt. Il risultato è che le scuole e le famiglie sono state lasciate da sole a gestire l’emergenza, giorno per giorno, ora per ora. “Riceviamo l’esito dei tamponi direttamente dai genitori. Anche alle dieci di sera, e comunichiamo subito a tutti i genitori se l’indomani scatta la quarantena per la classe; sappiamo che è un problema per le famiglie, ma sarebbe peggio se lo sapessero la mattina successiva, quando portano i bimbi” – spiega Mario Battiato, preside dell’istituto comprensivo Gandhi, che al pari dei colleghi prova a stare prova al passo con le norme bizantine in vigore: per le scuole d’infanzia, così come per gli asili nido, è prevista la sospensione delle attività didattiche per 10 giorni al verificarsi di un caso Covid nel gruppo classe. Per le scuole elementari, la didattica a distanza scatta con due o più positivi per classe, mentre in caso di singola positività si attiva la “sorveglianza con testing” con due tamponi per l’intera classe da effettuarsi nell’arco di 5 giorni.
Classi in quarantena: nelle scuole d’infanzia punte del 40% Il problema è che le positività non emergono tutte insieme, che il sistema dei voucher messo in piedi dalla Regione per assicurare tamponi gratuiti nei tempi rapidi prestabiliti non funziona e che la variante omicron galoppa. Risultato: oggi, 24 gennaio, su un totale di 491 classi di scuola d’infanzia ed elementare presenti nel comune di Prato, ben 150 sono in quarantena. L’escalation è stata rapida ed esponenziale: venerdi 14 gennaio le classi coi banchi vuoti erano soltanto 18, e mercoledi 19 gennaio erano 68. La situazione peggiore riguarda i bambini di materna ed elementare, dove le regole sono più stringenti: all’istituto comprensivo Gandhi, per fare un esempio aggiornato al 24 gennaio, le classi in quarantena erano 4 su 10 alla scuola d’infanzia; 12 su 28 alla primaria e 5 su 21 alle medie. Per quanto riguarda i nidi comunali, le “bolle” chiuse per presenza di almeno un bambino positivo sono 5 su 21.
I presidi chiedono il ritorno dei medici scolastici “I dipartimenti di prevenzione delle Asl sono in evidente difficoltà e quest’anno si sono invertiti i ruoli: siamo noi dirigenti scolastici, dopo che i genitori ce lo hanno comunicato, a segnalare gli alunni positivi immettendo le comunicazioni in una piattaforma – spiega Mario Battiato -. Cerchiamo di provvedere tempestivamente all’attivazione della dad, quando necessario. Ma abbiamo poi bisogno di conoscere i provvedimenti di quarantena disposti dall’Asl e purtroppo la restituzione di questi certificati ci arriva con grave ritardo; tuttora passano anche 4 giorni dalla nostra attivazione tramite sistema informatico. I genitori si rivolgono a noi, ma la scuola non può certo rilasciare provvedimenti che competono all’autorità sanitaria, compresa l’emissione dei voucher per fare i tamponi. Lo scorso anno scolastico, la Regione aveva istituito la figura del medico scolastico, che si è rivelata molto utile per la collaborazione con le Asl nella gestione dei casi Covid positivi. Adesso comunicare con il diparttimento di prevenzione è diventato impossibile”.
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