4 Febbraio 2022

Danno fuoco alla corona d’alloro per ricordare i deportati: denunciati due minorenni

La corona era stata deposta davanti al monumento ai caduti in guerra in piazza della Riconciliazione a Poggio a Caiano


Sono stati individuati i due responsabili che ieri hanno dato fuoco alla corona d’alloro deposta nel Giorno della memoria davanti al monumento ai caduti in guerra in piazza della Riconciliazione a Poggio a Caiano. Si tratta di una 16enne e di un 14enne di origini straniere, ma entrambi nati in Italia.
Il gesto potrebbe essere stato dettato da motivi di risentimento dei due giovanissimi nei confronti del nostro paese. Obiettivo dei due sarebbe stata proprio la coccarda tricolore intorno alla corona d’alloro. Sembra inoltre che i due abbiano proferito frasi di disprezzo verso il paese in cui sono nati e vivono mentre davano alle fiamme la corona.
Individuati dai carabinieri, sono stati denunciati per danneggiamento e vilipendio ai simboli dello Stato. I genitori, convocati dai carabinieri, hanno espresso profondo dispiacere per il gesto dei figli.

Condanna per l’accaduto da parte dell’amministrazione comunale. “Sono amareggiato per quanto successo – dichiara il sindaco Francesco Puggelli – si tratta di un atto gravissimo che colpisce la memoria della nostra storia. Ringrazio le forze dell’ordine che, grazie alla collaborazione della polizia municipale e dei cittadini, con grande rapidità hanno individuato i responsabili. Questo testimonia non solo che il nostro territorio è ben presidiato ma anche che la nostra comunità cittadina ha in sé gli anticorpi necessari per contrastare l’inciviltà. Atti come questo – aggiunge il primo cittadino – non sono giustificabili in alcun modo ed è giusto che gli autori siano fermamente condannati; ci aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso in tempi rapidi e senza sconti. Negli ultimi tempi sono accaduti altri episodi di vandalismo simili, come quelli a danno della Piccola libreria, anche in questo caso gli autori sono stati rapidamente individuati e si trattava ancora una volta di ragazzini. Non possiamo liquidare questi fatti a delle semplici bravate, né lasciare che se ne occupino soltanto i giudici, la giustizia da sola non basta ad educare i nostri ragazzi. Dobbiamo rispondere con altrettanta attenzione anche ai segni di grande disagio che stanno dietro a questi fatti. Di questo disagio, probabilmente amplificato dalle difficoltà di questo periodo post pandemico che stiamo vivendo, dobbiamo farci carico tutti, istituzioni, singoli cittadini, ma soprattutto famiglie” conclude Puggelli.

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