La polizia ha recuperato il telefono cellulare sottratto alla vittima di una brutale rapina commessa in pieno centro nella tarda serata di mercoledi. La donna, una 40enne filippina, operatrice sanitaria, aveva terminato il turno di lavoro presso una casa di cura della città e mentre transitava in bici da piazza Sant’Agostino è stata affiancata da due malintenzionati, anch’essi in sella alle biciclette, che hanno tentato di strapparle la borsa a tracolla.
La donna è caduta a terra e ha estratto il cellulare per chiamare i soccorsi, ma i due rapinatori glielo hanno strappato di mano, colpendola con calci su tutto il corpo, per poi fuggire. Sul posto è giunta la polizia, che ha indirizzato la vittima alle cure mediche in ospedale e ha acquisito una prima testimonianza sugli autori della rapina, descritti come due uomini di carnagione scura, di probabile origine centrafricana.
Gli operatori della Squadra Mobile di Prato hanno deciso di compiere verifiche nel complesso abbandonato di Villa Santa Cristina, in via del Poggio Secco, ex sede della Croce Rossa, divenuto da tempo ricovero abusivo per molti cittadini senza fissa dimora (foto di archivio).
All’interno dello stabile, in una stanza al pian terreno, è stato trovato un uomo, un nigeriano di 33 anni, che divideva il giaciglio di fortuna con la compagna, una donna tedesca di 42 anni. Accanto a lui, attaccato ad una presa della corrente funzionante, i poliziotti hanno trovato il telefono cellulare rubato il giorno precedente alla donna filippina.
Il 33 enne, incensurato e richiedente asilo politico, ha detto di averlo ricevuto da un connazionale. L’uomo è stato denunciato per ricettazione; il telefono è stato restituito alla vittima. Le indagini della squadra mobile proseguono per verificare la versione fornita dal 33enne e risalire ai responsabili della rapina.
