10 Febbraio 2022

Export, la Toscana ha recuperato i livelli ante-Covid ma non il distretto di Prato

Intesa San Paolo ha fotografato l'andamento dei distretti nella nostra Regione: "Prospettive di crescita positive"


Il tessile e abbigliamento di Prato nei primi nove mesi del 2021 ha aumentato del 13,3% le esportazioni rispetto al corrispondente periodo del 2020, ma non ha ancora raggiunto i livelli pre-Covid: rispetto ai primi nove mesi del 2019 il saldo è infatti ancora negativo, 160,6 milioni in meno, pari ad un -9,6%. E’ uno dei dati che emergono dal monitor dei distretti della Toscana elaborato da Intesa San Paolo a partire da fonti Istat.

Nel complesso le esportazioni toscane nel periodo gennaio-settembre 2021 hanno recuperato i livelli pre-Covid: con 15,4 miliardi di euro i distretti toscani hanno raggiunto il valore delle vendite all’estero dei primi nove mesi del 2019 (+0,7%) e hanno segnato un rimbalzo rispetto al 2020 del +32%.

Tra i settori che hanno performance molto positive in grado di superare i valori del 2019 sono stati l’Agro-alimentare (+15,5% rispetto al 2020 e +17,2% rispetto al 2019), sostenuto dal buon andamento del distretto dei Vini dei colli fiorentini e senesi (+17,0% rispetto al 2019) e del Florovivaismo di Pistoia (+39,3% rispetto al 2019), e la filiera dei Mezzi di trasporto (+38,6% rispetto al 2019), che ha visto un balzo delle vendite estere nei distretti della Nautica di Viareggio (+35,9% rispetto al 2019) e della Camperistica della Val d’Elsa (+41,9% rispetto al 2019), che probabilmente hanno beneficiato di un maggior interesse verso forme di vacanze in autonomia e all’aria aperta.

In crescita rispetto al pre-COVID anche i distretti del comparto della Meccanica (+5,8%) con le Macchine per l’industria cartaria di Lucca (+4,8% rispetto al 2019) e le Macchine per l’industria tessile di Prato (+13,4%) a dimostrazione di una ripresa degli investimenti.

 

I dati sul tessile e abbigliamento di Prato 

Per quanto riguarda il tessile e abbigliamento di Prato, che pesa per il 10,8% sulle esportazioni toscane, nel 2020, anno di inizio pandemia, c’è stata una perdita del -18,6% rispetto al 2019. I 1.510,9 milioni di euro fatturati con l’estero nei primi 9 mesi del 2021 sono valsi un recupero rispetto allo stesso periodo del 2020 (+177,3 milioni e +13,3%), ma non ancora rispetto al gennaio-settembre 2019 (-160.6 milioni e -9,6%).

Per il tessile toscano i primi 5 mercati di sbocco sono europei: l’esportazione verso la Spagna ha recuperato i livelli ante covid (+13,3%); mentre la Germania, secondo mercato di sbocco, risente ancora di un -24,4% rispetto alle esportazioni dei primi nove mesi del 2019, così come pure Romania (-2,3%), Francia (-11,8%) e Portogallo (-10,1%).

L’attuale contesto risulta ancora condizionato dall’incertezza legata ai rincari delle commodity, alle interruzioni delle forniture e all’evoluzione della pandemia, che potrebbero rallentare, anche se solo in parte, lo slancio della domanda mondiale nella prima parte del 2022. Le prospettive di crescita dell’export dei distretti toscani restano pertanto positive, anche alla luce del rapido recupero di quanto perso nel 2020, che conferma l’elevata competitività internazionale di questo territorio.

“L’export rappresenta un punto di forza assoluto della Toscana e Intesa Sanpaolo è un pilastro dell’economia reale, commenta Luca Severini (nella foto), direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo. Nel 2021 abbiamo erogato alle aziende toscane circa 1,8 miliardi di euro per sostenere rilancio, investimenti, liquidità. Siamo pronti ad accelerare il nostro impegno per favorire la crescita economica, ma il futuro va impostato adesso. Le imprese sanno che l’evoluzione verso modelli di business innovativi e sostenibili è oggi un fattore essenziale per garantire un posizionamento solido sul mercato nazionale ed internazionale. Investire in digitalizzazione e sostenibilità diventa quindi una scelta strategica per le imprese. Intendiamo rafforzare il nostro contributo in una fase in cui il Paese ha bisogno di crescita, destinando 400 miliardi di euro di finanziamenti a medio-lungo termine per imprese e famiglie a supporto del PNRR”.

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