Hub riciclo tessile, i sindacati: “Basta strumentalizzazioni e polemiche. Il progetto va realizzato”
Cgil. Cisl e Uil chiedono decisioni rapide e senso di comunità perché Prato possa rilanciare il distretto
Sul dibattito per la realizzazione dell’Hub per gli scarti tessili di pochi giorni fa intervengono adesso direttamente le segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil, che a partire dal 2021 hanno partecipato ai tavoli di approfondimento della Next Generation promossi dal Comune e condiviso i progetti che ne sono scaturiti. Fra questi progetti, quello di un Polo su riciclo del tessile che veda Prato protagonista su scala non solo regionale, ma anche nazionale ed europea, è – affermano i sindacati – sicuramente l’obiettivo più importante e prioritario per le prospettive di sviluppo e le opportunità che possono scaturire sul futuro della città.
“Lo abbiamo già detto – sottolinea Lorenzo Pancini, segretario generale Cgil provinciale – lo sviluppo di Prato nel prossimo futuro dovrà poggiare su solide basi industriali, in grado di recuperare gli elementi di competitività del modello distrettuale, interrompendo quel processo di terziarizzazione povera del sistema economico locale spesso sinonimo di ‘lavoro povero’ e precario, alta intensità di manodopera, basse competenze, bassi salari e scarse tutele. Ciò non significa, come ci si ostina a proporre, riprodurre il modello produttivo attuale – aggiunge Pancini – tutt’altro: la riorganizzazione della filiera del tessile-abbigliamento e la ridefinizione del modello produttivo sono passaggi ineludibili per garantire un futuro al territorio. Ma tutto ciò deve avvenire su basi diverse, perché la crisi del modello attuale era evidente molto prima della pandemia: nuove forme di coesione e visione sistemica del futuro, costruzione di un rapporto vivo tra le forze produttive del distretto e le aziende del terziario avanzato, maturazione nell’utilizzo delle tecnologie di industria 4.0. L’Hub del riciclo del tessile rappresenta un investimento fondamentale per il distretto, che può contribuire a vincere le sfide future in una economia circolare, sostenibile, green e digitalizzata.”
“Se Prato non aggancia velocemente lo spazio da protagonista del riciclo tessile e delle nuove tecnologie, su cui la ricerca sta continuamente evolvendo – prosegue Marco Bucci, segretario confederale Cisl Firenze-Prato – ci saranno altri territori che occuperanno questo spazio. Al tempo stesso rischiamo di perdere opportunità per nuovi percorsi occupazionali: solo sulla gestione dell’hub, Alia prevede la creazione di 50 posti di lavoro che, in base a quanto concordato nel Protocollo, dovranno essere stabili e di qualità; ma le prospettive potrebbero essere più ampie con lo sviluppo di ricerca e innovazione capace di generare nuove tecniche di recupero degli scarti. Per fare questo – prosegue Bucci – è allora necessario una volta per tutte abbandonare sterili polemiche o inutili paure, con l’obiettivo di bloccare o rallentare decisioni per la realizzazione dell’Hub. I confronti e gli approfondimenti ci sono stati e continueranno ad esserci, su quali potranno essere le migliori tecnologie in divenire per l’affinamento della cernita degli scarti e per il riutilizzo dei materiali trattati. Ma una cosa Prato non può permettersi: rimanere nel pantano delle paure strampalate e dei luoghi comuni. Alia, come ha ben sottolineato l’assessore Barberis, ha fatto una scelta che risponde anche ad un obbligo di legge per tutti i gestori dei rifiuti, decidendo di realizzare una struttura in grado di riciclare 30 mila tonnellate di scarti l’anno: questo processo non avrà alcun effetto inquinante e la polemica sull’aumento del traffico nelle strade risulta oggettivamente pretestuosa”.
“La creazione dell’hub sarà il primo step – precisa Rodolfo Zanieri della Uil – ma occorre investirci e realizzarlo adesso. Perché non concentrarsi invece su un approfondimento delle tecnologie sempre in evoluzione per la rielaborazione e il trattamento delle materie prime? Le sfide per una competizione virtuosa e nell’interesse del Distretto ci sono tutte: professionisti e società di ricerca si concentrino su questo e se possibile facciano squadra. La nostra città ha un gran bisogno di fare sistema – concludono i tre segretari -: l’interesse generale prevalga sui soliti particolarismi o peggio ancora su inutili strumentalizzazioni. Il candidarsi a polo per l’innovazione tecnologica sul riciclo degli scarti tessili può essere una opportunità importante e un percorso di sperimentazione prezioso per la città in tutte le sue componenti.”
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