23 Febbraio 2022

Il ruolo internazionale delle città per la pace. Al via il Convegno di Firenze sul Mediterraneo

Nella prolusione il cardinale Bassetti ha invitato i leader delle nazioni a lavorare per una sanità equa. Il saluto del presidente Draghi, che ha parlato di giovani e immigrazione


«Restituire alle nostre Chiese e alle nostre società il respiro mediterraneo; riscoprire l’anima autentica che ci accomuna da secoli; promuovere la ricostruzione di un luogo di dialogo e di pace». È l’invito con il quale il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha aperto il convegno «Mediterraneo frontiera di Pace» a Firenze. Davanti a lui ci sono 58 vescovi provenienti da altrettante Chiese del bacino, tra loro ci sono il patriarca cattolico iracheno cardinale Sako, il vicario apostolico di Beirut padre Essayan, ma anche mons. Jean-Marc arcivescovo di Marsiglia e il patriarca di Alessandria dei Copti Isaac. Presente anche il presidente del Consiglio Mario Draghi.

 

 

L’intuizione di tenere a Firenze questo appuntamento, il secondo dopo quello del 2020 svoltosi a Bari, è del cardinale Bassetti, cresciuto nella chiesa fiorentina e profondo conoscitore di Giorgio La Pira, il sindaco santo che proprio nel capoluogo toscano organizzò nel 1958 una simile iniziativa, chiamata «I colloqui Mediterranei». Accanto a questo forum ecclesiale ce ne sarà anche uno civile: venerdì 25 febbraio sono attesi 65 sindaci della stessa area invitati dal primo cittadino di Firenze Dario Nardella. Un doppio convegno nel segno del dialogo e della cooperazione, che nelle intenzioni dei promotori – Cei, Arcidiocesi e Comune di Firenze – ha nelle città il luogo ideale dove poter costruire una «società nuova».

 

 

Nella prolusione il cardinale Gualtiero Bassetti ha parlato anche della pandemia da Covid, auspicando «una sanità equa e giusta per tutte le persone della terra. Non è utopia, questa, ma una stridente necessità; come non pensare che per una sanità universale basterebbe una cifra molto inferiore a quanto costa la sciagurata corsa al riarmo?».

 

 

Nel suo intervento Mario Draghi, che si è detto felice di essere stato invitato dalla Cei a partecipare, ha parlato di giovani, «occuparsi del Mediterraneo è investire nelle nuove generazioni, prima di tutto nella scuola», e di immigrazione, la cui gestione deve essere «equilibrata, umana e condivisa». E poi: «non basta contrastare i flussi illegali, ma serve curare con attenzione l’accoglienza, che deve essere umana, perché non possiamo essere indifferenti rispetto alle sofferenze dei migranti».

 

 

Il programma della visita di papa Francesco a Firenze

Il convegno prosegue fino a sabato, quando verrà sottoscritta quella che può essere considerata come una« Carta delle nazioni» del Mediterraneo. Questo documento verrà consegnato nelle mani di papa Francesco, presente alla conclusione dell’incontro. Ecco il programma della sua visita a Firenze: alle 8,30 il Pontefice sarà a Palazzo Vecchio per incontrare vescovi e sindaci. Sono previsti i saluti di quattro primi cittadini (Firenze, Atene, Gerusalemme e Istanbul) e del cardinale Bassetti, poi il suo discorso. Al termine abbraccerà un gruppo di famiglie di profughi e rifugiati. Poi si trasferirà in auto nella Basilica di Santa Croce dove sarà accolto dai frati minori, custodi della chiesa, e dove incontrerà in forma privata il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presente a Firenze. Alle 10,30 la Messa nella Basilica in cui troveranno posto venticinque realtà fiorentine di assistenza degli ultimi e dei più fragili, mentre la piazza ospiterà le delegazioni di parrocchie e associazioni: meno di 1.500 persone, a causa delle misure anti-Covid. E sulla piazza Francesco si affaccerà per recitare l’Angelus dove ascolterà anche le parole di ringraziamento del cardinale arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori. La partenza per il rientro in Vaticano è prevista alle 12,30.

Tv Prato seguirà in diretta la visita di Francesco a Firenze.

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