22 Febbraio 2022

Le vittime di sfruttamento lavorativo diventano cenciaioli

Il progetto sperimentale "Cenciaioli si diventa" coinvolgerà 5 persone con un passato di sfruttamento e altrettante aziende


“Nei nostri panni – Cenciaioli si diventa” è il nome del progetto sperimentale per l’inclusione lavorativa di soggetti vulnerabili e vittime di sfruttamento che nasce grazie alla cooperazione tra l’azienda Rifò, le strutture del Comune per la protezione e l’emersione di vittime di sfruttamento, l’Opera Santa Rita, Astri, l’associazione Cardato riciclato pratese, Cna, Fil e il Consorzio Detox.

Il progetto, che parte a marzo, si propone di formare 5 cenciaioli – individuati dal Comune tra coloro che sono entrati nei percorsi di sostegno per le vittime di sfruttamento – attraverso un tirocinio di 6 mesi che sarà condotto in 5 imprese del territorio che hanno dato la loro disponibilità ad ospitare i tirocinanti.
Prima dello stage le persone saranno impegnate per 1 mese in un corso di formazione sulla sicurezza del lavoro condotto da Cna. Grazie al contributo economico di Rifò e di 5 imprese (Filpucci, Milior, Beste, Bellucci e M&A di Alessandro Sanesi), i tirocinanti riceveranno un rimborso spese di 500 euro. Una volta terminati i 6 mesi per i tirocinanti potrebbero anche aprirsi ulteriori possibilità di impiego.

“Il progetto realizzerà un’operazione di alto profilo recuperando la dignità di soggetti fragili e vulnerabili e poi offrendo un valore aggiunto al nostro territorio” ha detto il presidente dell’Opera Santa Rita, Roberto Macrì.

La figura del cenciaiolo è sempre più rara, sia perché stanno invecchiando quelli operativi, sia perché non si trovano persone disposte a fare questa attività. “Abbiamo creato questo progetto perché volevamo collegare la produzione al nostro territorio, allargare i benefici di quello che facciamo a Prato al territorio in cui questo avviene” ha aggiunto Niccolò Cipriani, fondatore di Rifò. “Questo progetto è importante perché aggiunge un pezzo alle politiche sul territorio – ha spiegato l’assessore all’immigrazione del Comune di Prato, Simone Mangani – Se sul contrasto allo sfruttamento lavorativo la rete tra le istituzioni è molto presente e forte, dal punto di vista di possibilità di emersione da una situazione di sfruttamento siamo ancora deboli. Questo progetto va in questa direzione: unisce il Terzo Settore con gli imprenditori e coi finanziatori, che mettono a disposizione delle risorse per i percorsi di formazione per persone che escono da situazioni di sfruttamento lavorativo”.

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