7 Febbraio 2022

Poste Toscana, disastro consegne: Aduc segnalerà all’Agcom

L'associazione dei consumatori denuncia: 2.000 chili di posta non consegnata per ogni città della Toscana. Ecco perchè


L’associazione di consumatori Aduc ha intenzione di denunciare per omissione di atti d’ufficio Poste spa per i gravi disservizi che da settimane si stanno registrando in Toscana, con pesanti ritardi nella consegna della corrispondenza. Aduc comunica anche che provvederà ad inoltrare una segnalazione all’Agcom (Autorità garante delle comunicazioni) per contestare la violazione dell’incarico di gestore unico del servizio postale universale, affidato fino al 2026.

A causare i disservizi sono le assenze per quarantene Covid, le gravi carenze di personale (denunciate nei giorni scorsi dai sindacati). Ma Aduc attribuisce i problemi anche ad un altro fattore: l’aumento del lavoro derivante dall’acquisto di Nexive a ottobre scorso che “ha portato le raccomandate a Firenze da 1.400 a 5.000. Una operazione finanziaria – scrive Aduc – a cui non è stato dato il necessario supporto logistico e di personale… e i risultati, probabilmente gravati anche da carico della corrispondenza di fine anno, sono esplosi nell’attuale situazione, che è degenerata: 2.000 chili di posta non consegnata per ogni città della Toscana, e a Firenze 3.000. Posta anche che avrebbe dovuto viaggiare in corsia preferenziale, tipo le raccomandate”.

“La questione è grave e, nonostante l’acqua sul fuoco che la dirigenza di Poste sta buttando, non sembra che al momento ci siano soluzioni, complice anche la nuova pandemia covid che comunque taglia il personale.

Si risolverà? Non lo sappiamo. Per ora è certo che questo disservizio pubblico ci è cascato addosso e nessuno, per esempio, ha avuto l’accortezza di avvisarci quando siamo andati alle Poste a fare una raccomandata per qualche scadenza importante che, a questo punto, per molti sarà stata elusa, con relative conseguenze”.

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Andrea
Andrea
2 anni fa

Io ho fatto il postino x una settimana, circa trenta anni fa, ed era cosa regolare accantonare la posta ritenuta non urgente come pubblicità e riviste mensili quindi non c’è da stupirsi se con la pandemia il problema si è aggravato daltronde con la scusa che c’è internet con email e pec le poste non investono in nuove assunzioni.