28 Marzo 2022

Il 118 è sempre più tecnologico: 90 servizi d’emergenza al giorno. Ma aumentano le chiamate improprie: “Serve un uso responsabile”

Nel 2021 oltre 33mila interventi in provincia di Prato: fondamentale il ruolo delle associazioni di volontariato


Il 118 compie trent’anni dalla sua istituzione. E anche in Toscana si è celebrata la ricorrenza dell’istituzione del servizio di emergenza territoriale con una serie di iniziative dislocate in tutta la regione. Trent’anni nel corso dei quali il servizio è diventato sempre più capillare e tecnologico. A Prato solo nel 2021 ci sono stati 33300 interventi legati all’emergenza sanitaria, cioè una media di 90 al giorno. Di questi 25mila con le ambulanze dotate solo di volontari debitamente formati e i restanti 8mila con la presenza del medico o dell’infermiere a bordo. I codici rossi sono stati 4903, cioè 13 al giorno, di cui la metà confermati come gravità all’arrivo al pronto soccorso. L’appello che arriva dall’Asl è quello di un uso responsabile sia delle chiamate al 118 che degli accessi al pronto soccorso, che dopo il calo del 2020, sono tornati velocemente ai livelli precovid.

Ma come funziona con la tecnologia moderna il sistema di emergenza territoriale? A raccontare le novità è la Misericordia di Prato che conta su tre ambulanze in sede centrale, 3 a Montemurlo, due a Vaiano, 1 a Vernio, una a Carmignano e sette per altrettante sezioni di Prato città. In totale si parla di circa mille volontari in servizio h24, 365 giorni l’anno, oltre al personale dipendente. Nel 2020 la Misericordia ha effettuato 15.392 servizi di emergenza, negli anni non influenzati dal covid, invece, la media è di 18mila interventi l’anno, cioè 50 al giorno.

Di seguito le interviste a Simone Magazzini dell’Asl Toscana Centro e a Cristian Gori della Misericordia di Prato