2 Marzo 2022

In costruzione la Spirale della Vita: 1.400 sacchi di juta dedicati alle vittime di mafia

L'iniziativa fa parte della rassegna 1992 che porterà a Prato il fotoreporter della strage di Capaci Tony Gentile e Angelo Corbo, poliziotto della scorta di Falcone sopravvissuto all'attentato


E’ cominciato stamani all’alba in piazza Santa Maria delle Carceri il montaggio della grande installazione la “Spirale della vita” di Gianfranco Meggiato, 1.400 sacchi di juta con i nomi delle vittime della mafia e una statua alta 4 metri. L’opera, realizzata da Gianfranco Meggiato, sabato 5 marzo inaugurerà “Novantadue”, la rassegna organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune e da Officina Giovani, in collaborazione con il Centro Pecci, dedicata a ad una data cruciale della storia italiana, di cui porta il nome. E a raccontare quegli eventi drammatici a 30 anni di distanza, soprattutto per i più giovani e le scuole, saranno dei testimoni speciali, dal 5 al 25 marzo: il fotoreporter della strage di Capaci Tony Gentile, autore della famosa foto che immortala Giovanni Falcone e Paolo Borsellino mentre parlano sorridenti, lo scultore Gianfranco Meggiato, artista internazionale autore della “Spirale della vita” dedicata alle vittime di Cosa nostra, Don Andrea Bigalli di Libera Toscana e per l’evento conclusivo del 25 marzo l’attore e regista Pif e il giornalista Pino Maniaci.

Sabato 5 marzo alle 11 in piazza Santa Maria delle Carceri sarà inaugurata “La Spirale della vita” (nelle foto sopra i preparativi in corso), alla presenza dell’artista, del sindaco Matteo Biffoni e dell’assessore alla Cultura Simone Mangani. L’opera finora è stata installata solo nel centro storico di Palermo nel 2018: è costituita da una cortina di 1400 sacchi di juta e da una scultura di oltre 4 metri che costituiscono un monumento pubblico interattivo alle vittime innocenti di mafia, di cui ogni sacco porta il nome, una scultura per i caduti in quella guerra sociale che corrompe ancora oggi il tessuto civile.
Alle 11.30 a Palazzo Pretorio, lo scultore Meggiato sarà protagonista del talk con la curatrice Daniela Brignone. A moderare sarà Mirco Marino.

Alle 10.30 ad Officina Giovani si terrà l’anteprima per la stampa della mostra fotografica di Tony Gentile, che sarà inaugurata ed aperta al pubblico domenica 6 marzo alle 17, La guerra – una storia siciliana: in esposizione i più celebri scatti del fotoreporter, dal famoso scatto di Falcone e Borsellino a quelli di una popolare e quotidiana Sicilia segnata dagli orrori della mafia.

L’esposizione sarà visitabile dalle 17 di domenica 6 marzo a giovedì 24 marzo. Il 7 e l’8 marzo, inoltre, sarà possibile visitare la mostra anche con visite-incontri con il fotografo, contattando Officina Giovani al numero 0574-1836753 o scrivendo a staff@officinagiovani.it.

Alle 17 di sabato 5 marzo, in Salone Consiliare, si terrà una conversazione con Don Andrea Bigalli, referente regionale di Libera, e con l’onorevole Mauro Vannoni che nel 1992 come parlamentare prese parte alla drammatica elezione di Oscar Luigi Scalfaro alla Presidenza della Repubblica, a soli 3 giorni dalla strage di Capaci.
A moderare l’incontro sarà il professor Luca Bravi dell’Università degli Studi di Firenze.

Domenica 6 marzo alle 18 ad Officina Giovani lo spettacolo teatrale “Omertà” di Barabao Teatro. A seguire dibattito con Angelo Corbo, poliziotto della scorta del giudice Falcone sopravvissuto alla strage di Capaci.

Pif e Pino Maniaci incontreranno il Consiglio comunale dei ragazzi venerdì 25 marzo alle 10,30: il regista e conduttore televisivo e il giornalista approfondiranno gli eventi del 1992, con riferimento in particolare alle stragi di mafia che hanno ucciso i giudici Falcone e Borsellino, in un incontro che verrà trasmesso anche in diretta streaming sul canale YouTube del Comune di Prato.

Pif (nella foto sopra), pseudonimo di Pierfrancesco Diliberto, ha iniziato la sua carriera come assistente alla regia di Franco Zeffirelli per “Un tè con Mussolini” e con Marco Tullio Giordana per “I cento passi”. Ha lavorato per “Le Iene”, è stato “Il Testimone” per MTV e, nel 2013, debutta alla regina con “La mafia uccide solo d’estate”, seguito da “In guerra per amore”. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo romanzo “…che Dio perdona tutti”. L’ultimo film è “E noi come stronzi rimanemmo a guardare”, del 2021.

Pino Maniaci (nella foto sopra), anima della piccola ma combattiva Telejato, è un giornalista palermitano noto per le sue campagne contro Cosa Nostra e conduttore del telegiornale di Telejato, emittente locale che ha rilevato nel 1999. L’attività dell’emittente si è caratterizzata per la sua opera di denuncia rispetto alle attività della criminalità organizzata, alla gestione amministrativa, questione ambientale, economia, speculazioni sul territorio. Telejato è diventata uno dei punti di riferimento per redazioni e giornalisti che lavorano contro la mafia.

Le iniziative sono tutte ad ingresso libero, con prenotazione su Eventbrite.it: o su Officina Giovani.

Gli spettacoli si svolgeranno nel pieno rispetto delle normative anti-Covid vigenti al momento.

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