9 Marzo 2022

Stranieri a Prato, sono il 23% dei residenti: crescono la comunità cinese e quella pakistana

La fotografia scattata dal report 2021 dell'Ufficio Statistica del comune di Prato


Sono 44.507 i cittadini stranieri residenti a Prato, a fronte di una popolazione totale di 194.312 persone, ovvero il 22,9%. Numeri che confermano Prato come la provincia italiana con la maggior incidenza di stranieri rispetto agli autoctoni. In base ai dati 2021, la media italiana è di 8,7%, corrispondente a 5.171.894 stranieri residenti. Sono 125 le etnie presenti: la comunità cinese è la più numerosa, rappresentando il 14,3% della popolazione totale con i suoi 27.829 cittadini residenti nel comune capoluogo. Una presenza che è andata a crescere dal 2019 al 2021, di 2.923 unità. La seconda comunità più numerosa a Prato è quella albanese: 3.814 presenze nel 2021, un numero, questo, che invece è andato a diminuire negli anni: erano 4.049 nel 2002, 4.287 nel 2019. La terza e la quarta presenza più numerosa sono rispettivamente  quella pakistana con i suoi 2.161 residenti e quella marocchina (1.371 persone). In diminuzione anche i residenti di un’altra comunità di cui si sta parlando molto in questi giorni di conflitto: gli ucraini sono 3244, 12 in meno del 2020.

Il dato delle acquisizioni di cittadinanza non rispecchia la numerosità delle comunità straniere: quella cinese come abbiamo detto è la più consistente, eppure nel 2021 solo 29 residenti di origine cinese hanno deciso di diventare cittadini italiani, lo 0,10% dei cinesi che abitano a Prato. Anche tra gli orientali di seconda generazione, quindi nati e cresciuti in Italia, non va meglio: nell’anno appena trascorso solo 17 diciottenni cinesi hanno preso la cittadinanza. A inibire questa scelta è sicuramente il fatto che la repubblica popolare cinese non riconosce la doppia cittadinanza e chi acquisisce il passaporto italiano, perde quello cinese. 381 albanesi hanno preso la cittadinanza, seguiti da 208 pakistani e 89 marocchini. Una curiosità: nel comune di Prato dal 2016 è presente un apolide. La sua condizione di apolidia è stata accertata dal comune di Firenze con il Ministero dell’Interno.

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