8 Marzo 2022

Walter Bernardi si dimette da presidente della Fondazione Casa Pia dei Ceppi

Troppo netta la differenza di vedute con la politica sul futuro di Palazzo Datini


Lo storico Walter Bernardi ha rassegnato le dimissioni da presidente della Fondazione Casa Pia dei Ceppi. Bernardi, docente universitario in pensione, ha lasciato l’incarico dopo 5 anni alla presidenza della Fondazione. Un addio dettato principalmente da una differenza sostanziale di vedute su Palazzo Datini. Per Bernardi una risorsa storica e culturale da valorizzare sempre di più, magari mettendola in connessione col Pretorio, per qualcun altro solo un “ingombrante casone”.
Sull’edizione odierna del quotidiano La Nazione Bernardi ha scritto di suo pugno una lettera di addio nella quale spiega perché ha deciso di lasciare l’incarico dopo 5 anni. Un periodo in cui ha provato a rivitalizzare Palazzo Datini con mostre, musica, aprendolo a turisti e studenti. Bernardi era però convinto della necessità di progettare un nuovo allestimento museale, di pensare a quello che lui stesso definisce “Corridoio Datiniano”, ovvero un percorso museale con opere ed installazioni che legasse i vicinissimi Palazzo Datini al Pretorio, “due contenitori di storia divisi solo da qualche decina di metri”. Idee che Bernardi ha più volte esposto in Comune, senza tuttavia trovare appoggio.
“Avevo legato a queste idee la mia accettazione del ruolo di presidente della Fondazione, ma visto che tanti nostri amministratori sono convinti che Palazzo Datini non sia un luogo di memoria e di cultura da valorizzare, bensì un ingombrante casone, come definito da un autorevole esponente del PD vicino al sindaco, un vecchio e malandato palazzaccio di cui non si sa cosa farsene, ho consegnato le mie dimissioni” ha spiegato Bernardi. La scuola di cinema Anna Magnani, con la quale Bernardi ha collaborato per realizzare un film su Margherita Datini, ha espresso profondo dispiacere per le dimissioni. “Walter Bernardi ha avuto, ha ed avrà la nostra stima e la nostra riconoscenza per ciò che ha fatto per catalizzare l’attenzione intorno al Museo Casa Datini, per l’arte, la memoria e per la crescita culturale della città – ha scritto la scuola di cinema in una nota – Sarebbe di grande valore che la giunta comunale respingesse le sue dimissioni ed aprisse un vero e serio confronto con la città sul presente e sul futuro del Museo Casa Datini”.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments