Nel 2021 le esportazioni distrettuali toscane, grazie a un rimbalzo del +29%, hanno toccato i 21,2 miliardi di euro ed hanno più che recuperato i livelli pre-Covid superando di oltre 700 milioni il valore del 2019.
Come emerge dal Monitor dei distretti della Toscana, elaborato dalla Direzione studi e ricerche Intesa Sanpaolo, il recupero rispetto al livello pre-crisi è diffuso e anche il sistema moda è riuscito a riportarsi sui livelli del 2019, mostrando andamenti eterogenei tra le specializzazioni distrettuali: crescita importante rispetto al livello pre-crisi per l’oreficeria di Arezzo e recupero per la pelletteria e calzature di Firenze e l’abbigliamento di Empoli, mentre altre specializzazioni che si collocano più a monte della filiera come il tessile e abbigliamento di Prato mostra ancora un ritardo e non ha recuperato il divario con il pre-crisi, facendo segnare quasi il 5% in meno rispetto al 2019.
Nel dettaglio il distretto tessile pratese nel 2021 ha effettuato esportazioni per oltre 2 miliardi di euro di valore, quasi il 17% in più rispetto al 2020, ma come detto con un gap percentuale di 5 punti rispetto al periodo pre-pandemico.
Si confermano positivi i risultati per la filiera agro-alimentare con esportazioni superiori al 2019 in tutti i distretti. Anche il comparto della meccanica si è riportato pienamente sopra i livelli del 2019. Il distretto delle macchine per l’industria tessile di Prato fa segnare un +11,5%.
Gli impatti delle tensioni in corso sono molteplici anche sul commercio internazionale: in termini di esportazioni la Russia e l’Ucraina rappresentano l’1% dell’export distrettuale toscano e circa il 3% dell’export per le macchine per l’industria tessile di Prato.
“Lo scenario – conclude il report – risulta condizionato da elevata incertezza e da importanti incrementi nei prezzi delle materie prime: la competitività delle imprese dipenderà dalla capacità di realizzare strategie volte a selezionare e diversificare i mercati di destinazione e i paesi di provenienza degli input produttivi, accrescere gli investimenti per supportare gli sviluppi della digitalizzazione e l’implementazione dei canali distributivi e garantire una capacità di reazione e una flessibilità sempre crescenti”.
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