27 Aprile 2022

Sensori di parcheggio: a cosa servono e perché usarli


Quando si parla di sensori di parcheggio, ci si riferisce a dei dispositivi molto utili e che sono sempre più utilizzati nelle auto moderne. Sono dei sensori che vengono posizionati sulla parte anteriore e posteriore dell’auto e sono in grado di emettere delle onde ultrasoniche quando ci si avvicina ad un ostacolo.

Essendo piccoli vanno praticamente nascosti nel paraurti del veicolo e quindi non vanno a modificarne l’estetica e il design. Vanno però a dare una grossa mano al guidatore, in quanto permettono di effettuare la manovra di parcheggio (o anche di uscita dallo stesso) in maniera più agevole e senza doversi scomodare troppo come in passato.

Usarli quindi è utile per poter avere un’esperienza di guida migliore e più proiettata verso un futuro che sa già di automazioni e self-driving cars. I sensori, dunque, ci aiutano a limitare il rischio di collisioni, con tutti i problemi che ne conseguono, ma come funziona esattamente questa tecnologia? Vediamolo in questo approfondimento.

Imagine tratta da Tuttoautoricambi.it

Come funzionano i sensori anteriori e posteriori

Alcune persone ritengono che sia utile installare i sensori di parcheggio soltanto posteriormente, dove appunto nonostante gli specchietti diventa più complicato guardare durante le manovre di parcheggio. In realtà questi risultano essere utilissimi anche posti anteriormente.

I sensori di parcheggio, sia anteriori che posteriori, funzionano esattamente allo stesso modo. Essi emettono delle onde ultrasoniche che vengono inviate verso gli ostacoli che si trovano davanti o dietro all’auto. Questi ostacoli riflettono onde di ritorno che vengono registrate dai sensori ricettivi.

Le informazioni raccolte in questo modo vengono inviate a una centralina che viene anche chiamata controller. Questa elabora tutte le informazioni registrate dai sensori ed emette dei segnali sonori intermittenti, che hanno frequenza ed intensità variabile.

Con l’avvicinarsi ad un ostacolo, la frequenza e l’intensità del suono crescono sempre più, fino ad emettere un segnale non più intermittente ma continuo quando si è troppo vicini all’ostacolo e quindi si rischia di colpirlo. Alcuni sensori permettono anche di avere degli avvisi visivi in aggiunta o anche in sostituzione di quelli acustici. Questi si accendono progressivamente man mano che ci si avvicina ad un ostacolo.

Come installare i sensori di parcheggio

Quando si sceglie quale tipologia di sensori fa più al caso proprio, si deve passare al montaggio. È in realtà un’operazione molto semplice. Come abbiamo accennato, si può fare in modo di camuffarli e nasconderli nei paraurti (anche dipingendoli dello stesso colore degli stessi).

Per posizionare i sensori al punto giusto è necessario misurare tra 50 e 70 cm da terra, a quel livello si fora il paraurti e si inseriscono i dispositivi. Si deve poi individuare il filo collegato alla luce della retromarcia e si inserisce un cavo nell’occhiello che è collegato al fanale.

Nel cofano posteriore va individuato uno spazio per posizionare la centralina a cui vanno collegati i cavi di tutti i sensori. Sul cruscotto si installa poi il display. A questo punto i sensori sono pronti per essere utilizzati e questo a prescindere dal modello di automobile di cui si dispone: possono essere installati praticamente ovunque.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments