11 Aprile 2022

Stato di agitazione in Poste: Prato è la provincia italiana con più precari

La Cgil ha calcolato che dovrebbero essere assunti almeno 15 sportellisti e 21 portalettere per eliminare i disservizi all'utenza


147 addetti in meno negli ultimi dieci anni, almeno 10 sportellisti mancanti rispetto al fabbisogno e 28 posti stabili da portalettere in meno in due anni: secondo i calcoli della Cgil Prato è la provincia d’Italia con il più alto tasso di precarietà del personale di Poste, con percentuali che arrivano quasi al 40%. In pratica un addetto su due (soprattutto portalettere) è a tempo determinato, con conseguenze che si ripercuotono sui servizi al cittadino, come Tv Prato ha avuto modo di documentare nei mesi scorsi, quando in redazione sono arrivate decine di segnalazioni di ritardi di recapito della posta in tutte le zone della città.

“A marzo abbiamo aperto con Piste il cosiddetto ‘conflitto di lavoro’, una fase che è terminata per cui adesso i lavoratori hanno proclamato lo stato di agitazione – spiega Luca Degl’Innocenti dell’esecutivo Slc Cgil Sevizi postali -. Questo per due ragioni: la prima è perché chiediamo una stabilizzazione degli addetti: per ovviare a tutti quelli che mancano, e il cui calcolo è stato effettuato al netto delle assunzioni annunciate da Poste, occorre assumere a tempo indeterminato almeno 15 sportellisti e 21 portalettere. La seconda ragione è perché crediamo che Poste Italiane, che ha un contratto di programma con lo Stato per il servizio pubblico svolto, non possa privilegiare i servizi economico-finanziari a discapito di quelli al cittadino e che, anzi, in un futuro grazie alla sua capillarità sul territorio nazionale potrebbe diventare un luogo di raccolta delle istanze dei cittadini dirette alla pubblica amministrazione”. Dal 14 marzo è iniziata un’astensione dagli straordinari e dalle prestazioni aggiuntive che durerà fino al 13 aprile: situazione che andrà incontro a proroga, dato che il sindacato fa sapere che gli incontri finora svolti con Poste non hanno prodotto risultati.

“Siamo noi che ci mettiamo la faccia quando ci sono i disservizi al cittadino – afferma Giada Materassi, delegata Slc Cgil e portalettere nel comune di Prato – e i disservizi ci sono per forza quando mancano postini e quelli che ci sono ogni giorno si trovano con una montagna di posta da recapitare. Non ce la possiamo fare. Avere tanti portalettere a tempo determinato vuol dire avere postini a cui viene cambiata zona ogni giorno: anche al massimo dell’impegno, non potranno mai svolgere un servizio ottimale al pari di un postino che ha avuto modo di conoscere la propria zona, di conoscere l’utenza e di essere anche più veloce”. La situazione non va meglio agli sportelli, e non solo per lo scarso personale, come spiega Marco Vesigna, delegato Slc Cgil e sportellista: “Lavoriamo con macchine obsolete, abbiamo una linea che spesso subisce interruzioni, soprattutto il sabato mattina, con operazioni che durano quindi anche fino a un’ora, un’ora e mezzo. Praticamente ci troviamo a sequestrare un cliente”.

(Nella foto in evidenza, da sinistra: Marco Vesigna, Giada Materassi e Luca Degl’Innocenti)

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