Corertex, prima maxi assemblea a Prato con le aziende del riuso: il consorzio si allarga
Già una ventina le aziende pronte a entrare a fare parte del consorzio. E altrettante si sono dette interessate a entrare nel progetto
C’erano circa cinquanta aziende del mondo del riuso, la quasi totalità di quelle presenti nel distretto pratese, alla prima riunione illustrativa dell’attività del Corertex, il Consorzio per il riuso e il riciclo tessile. Nato su spinta di otto soci fondatori (Euroclothing, Abf International, Comistra, Francioni, Suatex, Drd, Prema e Gemar & Figli), il consorzio adesso vuole allargare la propria base partecipativa, chiedendo l’adesione a tutte le aziende etiche e in regola del distretto. Il primo incontro è stato decisamente positivo. La necessità di potersi sedere ai tavoli tecnici e politici dove si scriveranno le regole per il futuro del settore del riuso è stata immediatamente compresa da tutti gli imprenditori presenti. Molti dei quali hanno subito chiesto di potere entrare a fare parte del consorzio, che avrà un consiglio d’amministrazione composto da undici persone.
“Abbiamo già una ventina di aziende pronte a entrare a fare parte del consorzio a seguito della prima riunione illustrativa – spiega Raffaello De Salvo, presidente del Corertex -. E altrettante si sono dette interessate a entrare a breve nel progetto. Il messaggio che l’unione fa la forza è stato subito compreso dagli imprenditori, e devo dire che ho riscontrato grande attenzione sul futuro e sul rafforzamento del settore all’interno del distretto. Il nostro obiettivo è quello di raggruppare quantomeno la maggior parte delle aziende del territorio, così da garantire a Prato un peso decisivo in ambito nazionale nello scrivere le regole del settore favorendo e non penalizzando le aziende del riuso e del riciclo”.
Il prossimo passo del consorzio sarà quello di convocare una simile riunione anche per il mondo del riciclo, potendo contare sulla sponda dell’esperienza portata avanti da anni dall’associazione Astri, il cui presidente Fabrizio Tesi è uno dei soci fondatori del Corertex. “Dobbiamo guardare avanti – dice Tesi -. Le norme sul settore ancora non sono state scritte ma è probabile che nel breve molto cambierà. Quindi fare fronte comune sarà necessario e fondamentale, anche alla luce del bagaglio di competenze che possiamo mettere a disposizione del legislatore. L’idea di avere in un singolo consorzio sia il riuso che il riciclo lo renderà sicuramente più appetibile a tutti coloro che dovranno risolvere il problema del fine vita dei capi d’abbigliamento e del post consumo. Come con Astri siamo arrivati fino in Europa a parlare di economia circolare e delle necessità del distretto pratese, altrettanto puntiamo a fare col Corertex, che potrà dare una spinta decisiva verso il futuro ad entrambi i settori”.
Una volta chiuso il percorso all’interno del distretto pratese, il Corertex inizierà a guardarsi intorno e a dialogare con le aziende del riuso e del riciclo del resto d’Italia. Qualcuna era già presente al primo incontro tenuto a Prato. E contatti costanti ci sono già con la Campania, con l’Emilia Romagna e con alcune realtà del nord Italia. “L’inizio è stato molto positivo e ci dà la conferma di quanto questo consorzio fosse necessario – conclude Fabio Marseo, vicepresidente del Corertex -. Il nostro modello è visto con grande interesse e favore anche da fuori Toscana, tanto che abbiamo già ricevuto chiamate per ottenere chiarimenti e informazioni da aziende di altre regioni. E poi c’è stato fermento anche nel mondo accademico, tanto che una delegazione universitaria è venuta ad approfondire il nostro modello. Non vediamo l’ora di metterci al lavoro, per trasformare tutte queste idee in qualcosa di concreto ed efficace”.
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