5 Maggio 2022

Riciclaggio di denaro sporco attraverso ditte fantasma: i prestanome erano reclutati dalla “Grande Sorella”

Aggiornamenti sull'operazione "Pluto" condotta dalla Guardia di Finanza di Prato


Investigatori sulle tracce della “Grande Sorella”. Emergono i dettagli dell’operazione Pluto condotta dalle Fiamme Gialle, che ha portato alla scoperta di ben 24 aziende fantasma riconducibili ad un unico nucleo familiare, i cui componenti – tutti cittadini cinesi residenti a Prato – rastrellavano da ditte di connazionali denaro sporco riciclandolo attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti. I titolari pro forma delle imprese, vere e proprie “teste di legno”, anch’essi cinesi, erano reclutati da una loro connazionale, quella che nelle intercettazioni veniva appunto chiamata la “Grande Sorella”, come ha spiegato il maggiore Roberto Scafetta della Guardia di Finanza nella puntata di oggi di Prima di tutto, la rassegna stampa di Tv Prato.

 

 

A fronte di un compenso in contanti di circa 14mila euro, i prestanome procacciati dalla Grande Sorella mettevano a disposizione i propri documenti di riconoscimento per avviare le false attività imprenditoriali e aprire i conti correnti. L’operazione Pluto, avviata sotto la direzione della procura di Prato, è nata dalle segnalazioni della Banca d’Italia per operazioni sospette ai fini antiriciclaggio sul conto di ditte individuali che effettuavano ingenti movimentazioni di denaro verso la Cina. Oltre 170 i milioni di euro trasferiti all’estero dal 2013. Ad oggi è stata emessa una misura cautelare in carcere nei confronti del cittadini cinese a capo del sodalizio familiare.

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