Il 2022 è per distacco il più caldo e secco degli ultimi 70 anni
Effetto delle precipitazioni scarsissime e delle temperature sempre sopra la media. Lo studio pubblicato dal Lamma
“I primi 6 mesi del 2022 si configurano davvero come eccezionali per anomalia di precipitazioni e di temperatura, se paragonati all’andamento degli stessi parametri nel periodo gennaio giugno degli ultimi 70 anni”.
Ad accrescere la sensazione di molti sull’eccezionalità climatica di questo infernale 2022 arriva a supporto anche uno studio di chi la meteorologia la pratica per professione, ovvero il Consorzio Lamma, che ha dati, competenza e memoria storica per dirci che le temperature fuori scala che stiamo subendo senza sosta da mesi non sono affatto la norma. In sintesi, secondo lo studio, negli ultimi 72 anni non si era mai visto un anno così avaro di precipitazioni e con temperature così alte rispetto alla media.
Lo studio prende in esame l’andamento del clima in Italia dal 1950 al 2022 nel semestre gennaio-giugno, classificando ogni anno secondo i due parametri dell’anomalia di precipitazione e temperatura rispetto al periodo 1981-2010 classificando la serie in quattro tipologie: caldo e secco, caldo e piovoso, fresco e secco e fresco e piovoso. Il 2022 si posiziona come anno caldo e secco ma nettamente fuori scala rispetto a tutti gli altri 72 anni. Gli anni più caldi, tra gennaio e giugno, sono quasi tutti posteriori al 1997, quelli più freddi invece cadono per la maggior parte nel periodo precedente. Gli anni 2000 si contraddistinguono per una grande variabilità pluviometrica, cioè si osservano semestri con grande disponibilità idrica alternati a semestri molto secchi. Elemento costante, invece, sono le temperature quasi sempre superiori alla norma.
Nell’ultimo venticinquennio gran parte degli anni sono definibili con clima “caldo-secco” e “caldo-piovoso”. Negli anni precedenti, invece, gran parte di essi fa parte della serie “fresco-piovoso”. Il primo semestre 2022 è invece completamente fuori scala, fa storia a se e ha visto, ad oggi, la peggior concatenazione possibile tra scarsità di precipitazioni e temperature superiori alle medie. Se poi si considera che lo studio si riferisce solo al primo semestre e che in questo luglio di precipitazioni non se ne sono viste e stiamo vivendo quotidianamente giornate abbondantemente sopra i 35 gradi, la situazione non può che peggiorare.
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