18 Luglio 2022

Le meteoriti del Museo di scienze planetarie in mostra alla Triennale di Milano

Si tratta della 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano al Palazzo dell’Arte


Si chiamano Estherville e ACFER371 e dal 15 luglio saranno fra i protagonisti di “Unknown Unknowns – An Introduction to Mysteries”, la mostra tematica al centro della 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano al Palazzo dell’Arte. I due campioni di meteorite del Museo di Scienze Planetarie sono stati scelti come “messaggeri” delle profondità spazio-temporali dell’Universo nella cornice dell’Esposizione Internazionale, che dedica il percorso curato da Ersilia Vaudo (astrofisica e Chief Diversity Officer dell’Agenzia Spaziale Europea) proprio a ciò che ‘non sappiamo di non sapere’.

“Le meteoriti, con quello che raccontano, aprono nuovi particolari orizzonti a chi voglia indagare i misteri che si insinuano tra l’ignoto e la conoscenza. È questo il senso della loro presenza nel percorso espositivo – spiega il direttore del Museo di Scienze Planetarie di Prato Marco Morelli – Ogni campione porta con sé una storia: la sua scoperta, gli studi di cui è stato oggetto, quello che ci ha fatto comprendere riguardo al lontano passato in cui si è originato e quello che abbiamo potuto capire riguardo le caratteristiche delle zone remote dello spazio da cui proviene. Molto di ciò che oggi sappiamo sulla Terra e sul Sistema Solare lo dobbiamo allo studio delle meteoriti”.

La mostra tematica, che è aperta al pubblico dal 15 luglio (fino all’11 dicembre), è il centro nevralgico della 23ª Esposizione Internazionale, uno spazio di dibattito e confronto che spazia in diversi ambiti: dall’evoluzione della città agli oceani, dalla genetica all’astrofisica, con oltre cento opere, progetti e installazioni di artisti, ricercatori e designer internazionali che si confrontano con l’ignoto, fra gli altri il designer giapponese Yuri Suzuki, la designer italiana Irene Stracuzzi, il collettivo di architetti statunitensi SOM, e l’artista turco-americano Refik Anadol. I campioni scelti per l’esposizione hanno caratteristiche e storie molto diverse. Estherville è una Mesosiderite, una rara tipologia di meteoriti roccioso-metalliche in grado di fornire elementi importanti per l’interpretazione della formazione dei corpi planetari del Sistema Solare. Il campione pratese è una fetta dell’oggetto caduto dopo una spettacolare esplosione nel 1879 nella cittadina agricola di Estherville nell’Iowa (USA). La meteorite, del peso di 198 chili, cadde sulla fattoria Sever Lee e fu portata dopo pochi giorni a Chicago e venduta al British Museum di Londra, dove fu divisa in pezzi che andarono anche ai musei di Parigi e Vienna. La ACFER371 invece è una condrite, ma del tutto eccezionale per la sua forma, su un lato infatti presenta in modo evidente una particolare superficie che indica la direzione di ingresso nell’atmosfera (meteorite orientata). È stata trovata durante una spedizione di ricerca e classificata dal Museo pratese. Le condriti sono prodotti primitivi da cui hanno avuto origine i pianeti del sistema solare e forniscono importanti dati scientifici sui processi evolutivi planetari.

 

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