22 Luglio 2022

Soldi: “Il governo dei migliori ha raddoppiato il costo di trasformazione dei piani di edilizia popolare e Biffoni tace”

Il consigliere del centrodestra interviene sulla questione che riguarda l'edilizia sociale calmierata


Il consigliere comunale e capogruppo del Centrodestra Leonardo Soldi solleva il caso del raddoppio dei costi di trasformazione dei piani di edilizia popolare per effetto di un provvedimento nazionale del governo Draghi, che i comuni hanno dovuto recepire. Per quanto riguarda Prato, l’atto è passato ieri con una delibera approvata dal consiglio comunale, proprio nel giorno in cui si sono state sciolte le Camere e indette nuove elezioni. In una nota, Soldi rimarca gli errori del “governo dei migliori” sul tema del riscatto degli alloggi in area Peep e i silenzi in proposito del sindaco Biffoni.

Di seguito l’intervento del consigliere del centrodestra Leonardo Soldi
“Non deve passare in sordina la delibera approvata ieri in consiglio comunale e inerente la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà all’interno delle aree cosiddette PEEP (Piani di edilizia economica popolare). Nell’arco di un anno, ovvero a partire dalla fine dello scorso luglio, la legislazione in materia è mutata di fatto già tre volte; ciò per effetto di una condotta del tutto schizofrenica da parte del Governo uscente, intervenuto nel merito con due decreti, il primo alla fine del luglio 2021 e il secondo il 20 maggio 2022.
Con le novità introdotte nel primo intervento veniva stabilito un tetto massimo di prezzo da pagare di 5 o 10 mila euro secondo i calcoli che i comuni effettuavano in relazione alla superficie dell’immobile, una modifica tutto sommato vantaggiosa per i cittadini e coerente con la funzione sociale di queste aree.
Successivamente, i tecnici del Comune di Prato, dovendo prima riperfezionare i valori venali non più adeguati ai valori di mercato e che sono la base per l’effettuazione del calcolo dei corrispettivi dovuti, propongono al consiglio comunale lo scorso 14 aprile la delibera che darà poi attuazione alle nuove disposizioni del legislatore.
Per effetto di queste migliori condizioni si tornano finalmente a presentare nuove pratiche di trasformazione in diritto di proprietà.
Tuttavia, nel corso dell’anno, le nuove disposizioni legislative non sono state viste di buon occhio da molti comuni, in particolare quelli della Lombardia, che avrebbero voluto incassare di più, così che proprio ANCI Lombardia ha fatto pressioni sul Governo affinché rivedesse queste norme.
Il 20 maggio 2022 per effetto di queste pressioni il Governo ridisciplina frettolosamente di nuovo la materia, avendo la sfacciataggine di inserire le disposizioni nel “Decreto Ucraina bis”, che niente avrebbe dovuto avere a che fare con le aree Peep. Gli effetti sono stati devastanti e sono contenuti nella delibera approvata ieri, di fatto una mera presa d’atto. Da oggi in poi, simulazioni di calcolo alla mano, gli importi da corrispondere per le richieste a venire saranno più che duplicati, è stato infatti eliminato il tetto di 5 e 10 mila euro e mutati in peggio per i richiedenti i criteri per il calcolo, che risultano addirittura peggiori di quelli che venivano utilizzati precedentemente alla prima modifica.
Fortunati sono stati coloro che hanno presentato istanza prima di queste modifiche, c’è il caso di un signore che ha pagato 5000 euro e che oggi ne pagherebbe 27000, di un immobile a Mezzana che da 7000 sarebbe passato a 15000 e di un altro a Galcetello che dai 10000 corrisposti ne avrebbe dovuti dare anch’egli 27000.
Va da se che vedremo una sensibile flessione se non un azzeramento di queste pratiche, con tutto ciò che ne consegue, ed è gravissimo che si faccia cassa con strumenti nati per fare politiche di edilizia sociale calmierata.
Non mi stupisco perciò più di tanto delle petizioni firmate da alcuni sindaci, Sala in primis, a sostegno dell’uscente “Governo dei migliori”, che non è riuscito a tenere la barra dritta nemmeno su quei provvedimenti inizialmente pensati come migliorativi per i cittadini, piuttosto si è piegato ai ricatti dell’una o dell’altra categoria, pur di avere consenso. Non mi stupisco nemmeno del Presidente di ANCI Toscana, Matteo Biffoni, che si sarebbe dovuto battere affinché la normativa non cambiasse di nuovo, andando contro questo governo, piuttosto che manifestare la sua fiducia incondizionata al premier. Ma con ogni probabilità non era nemmeno a conoscenza di quanto stava avvenendo negli uffici dell’urbanistica, nutrendo solitamente maggiore interesse per le iniziative che lo accreditano negli ambienti ritenuti importanti o che gli restituiscono visibilità, piuttosto che interessarsi dell’attività amministrativa del Comune costruendo politiche sociali a sostegno dei più deboli, temi una volta cari alla sinistra, quando esisteva la sinistra”.

Il consigliere comunale e capogruppo del gruppo Centrodestra Leonardo Soldi

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