7 Luglio 2022

Vignolini (Confartigianato): “Perché non si pensa ad incentivi per favorire anche il settore moda?”

La proposta del presidente nazionale dei tessili: "Incentivo all'acquisto di capi certificati green"


“E se dopo gli incentivi al settore auto, all’arredamento, all’edilizia, perfino ai monopattini, si pensasse anche al settore moda? Oggi occorre compensare la forte perdita di potere d’acquisto da parte dei consumatori e per farlo perché non pensare ad incentivi all’acquisto di capi certificati green, prodotti da una filiera certificata e controllata a sua volta?”
Una provocazione ma anche una proposta realistica quella avanzata dal presidente nazionale dei Tessili Confartigianato, Moreno Vignolini, imprenditore tessile a Vaiano. “Per incentivo possiamo anche intendere un’Iva ridotta del 5-10% su determinati capi- continua Vignolini – Potrebbe essere un segnale importante per un settore che, storicamente, non ha mai avuto sostegni statali”.
La riflessione-proposta di Vignolini si inserisce in un quadro tuttavia favorevole al settore tessile, che dopo la forte crisi indotta dalla pandemia è tornato a girare.
“Gli umori emersi durante le fiere e gli stessi numeri parlano senza dubbio di una ripresa importante – ammette Vignolini – ma attenzione a non fare l’equazione tra fatturato e redditività, perché bisogna mettere nel conto l’aumento dei costi sia delle materie prime che dell’energia, senza contare trasporti e altro. Per chi lavora in conto terzi questo rappresenta un aspetto fondamentale. È comunque innegabile che dopo la stasi del periodo caratterizzato dal lockdown, adesso le cose appaiano più positive, nonostante tutte le incertezze provocate da una guerra a poche ore da qui e dagli esiti incerti”.

Immancabile anche uno sguardo a quello che potrebbe essere il modello produttivo del prossimo futuro nel distretto pratese. “è ormai chiaro a tutti che la direzione da prendere sia quella delle aggregazioni, siano esse orizzontali o verticali. Ma anche su questo è necessario un salto culturale: non deve essere più, come accaduto in passato, un pesce grande che ne mangia uno piccolo, ma una vera alleanza paritaria tra aziende. In questo senso vedo molto interessante il sodalizio tra Filpucci e Filatura Valfilo, che mi sembra finalmente affondare su un rapporto veramente collaborativo senza tuttavia mortificare la dignità imprenditoriale di nessuno”.

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