24 Agosto 2022

Caro energia, anche i commercianti di Prato esporranno in vetrina le bollette

L'iniziativa a cui aderisce Confcommercio Prato-Pistoia, che denuncia: "Rincari anche fino al 300%". Sul tema interviene anche Confindustria Toscana Nord


Anche Confcommercio Pistoia e Prato aderirà all’iniziativa “Bollette in vetrina”, lanciata dall’associazione a livello regionale. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica, esponendo in vetrina le bollette del 2022, raffrontate a quelle del 2021. “Gli aumenti, anche nell’ordine del 300% – come ricorda Confcommercio Toscana – sono ormai divenuti insostenibili. L’energia elettrica e il gas vengono vendute a peso d’oro e molte attività, se la politica non interviene subito, saranno costrette a chiudere nei prossimi mesi”.

“Si tratta – commenta Tiziano Tempestini, direttore di Confcommercio Pistoia e Prato – di un’iniziativa tanto semplice quanto rapida e impattante. Il caro energia sta diventando ogni giorno di più un salasso inaffrontabile. Aderendo, intendiamo compattare le forze per amplificare la portata del nostro messaggio: non c’è più tempo, le istituzioni devono intervenire subito per evitare un default annunciato”.

Una stangata, quella dei rincari, che si somma ad un quadro complesso, caratterizzato da due anni di pandemia, dalla conseguente contrazione dei consumi e dalla spinta dell’inflazione. “Eppure le nostre aziende stanno resistendo – dichiara Gianluca Spampani, presidente di Confcommercio Pistoia e Prato – anche in mezzo ad una congerie di difficoltà. Ora però, durante la risalita, non possono essere messe alla prova ulteriormente e così duramente. Appare dunque sempre più chiaro, lo abbiamo detto più volte, come sia necessario individuare un tetto al costo dell’energia, tanto a livello nazionale quanto europeo. Se si fermano le nostre imprese, autentico motore trainante, si ferma tutto il paese”.

“E’ ora di considerare energia e gas per quello che sono: fattori competitivi essenziali. Finora in Italia non si è ragionato così e gli effetti si vedono: il nostro paese ha costi per l’energia elettrica non domestica fra i più alti d’Europa (in questa per niente invidiabile classifica siamo quarti dopo Grecia, Cipro e Irlanda), resi ancora più gravosi da un trattamento fiscale a sua volta molto penalizzante (allegati dati Eurostat). Come si fa a competere sui mercati internazionali in queste condizioni, anche ammesso che ci si faccia a non chiudere i battenti?”, chiede il presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini, che continua: “Sì quindi al piano di razionamento che chiede il presidente di Confindustria Bonomi, ovviamente da vedere come una extrema ratio in caso di gravi problemi di disponibilità; sì a un price cap (tecniche di contenimento dei prezzi dei beni NdR) che tenga conto delle priorità dell’economia nazionale, o ancor meglio a provvedimenti in questa direzione a livello europeo; sì ad analisi che, nel rispetto delle regole del mercato, individuino e neutralizzino fattori speculativi. La situazione è così grave che la politica europea e nazionale non deve lasciare nulla di intentato. Personalmente non mi farei un tabù, anche se capisco le remore in proposito, nemmeno di finalizzare l’extra gettito delle imprese fornitrici ad alleviare in maniera diretta o indiretta, immediata o differita nel tempo, i disagi che imprese e famiglie stanno vivendo. Il quadro è, almeno dal punto di vista economico, perfino più fosco di quello della pandemia. E’ il momento di mettere sul tavolo tutte le carte possibili, nessuna esclusa”.

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