25 Agosto 2022

Scuola, nonostante i concorsi il 70% dei docenti è precario

Scarseggia il personale Ata, i presidi: "In alcune scuole c'è un solo addetto"


Anche quest’anno la maggior parte delle cattedre delle scuole pratesi di ogni ordine e grado continuerà ad essere coperta da insegnanti precari. Nonostante i vari concorsi banditi, infatti, solo il 30% dei 650 posti autorizzati dal Ministero dell’economia e delle finanze nella provincia di Prato sarà assegnato a docenti di ruolo, per il resto si procederà ad attingere dalle Graduatorie per le supplenze, senza alcuna garanzia di continuità didattica per gli studenti. Come spiega Claudio Gaudio, segretario della Cisl scuola Prato e Firenze, i numeri dei docenti che superano i concorsi sono sempre inferiori al fabbisogno, per questo il sindacato da tempo invoca un cambio di passo sulle modalità di assunzione: “Non bastano i concorsi, stabilizziamo anche gli insegnanti delle graduatorie che sono all’interno della scuola da 5 o 6 anni. Non si tratta di una sanatoria, ma di una regolarizzazione”, dice Gaudio. A luci e ombre, sempre secondo la Cisl, anche il meccanismo di reclutamento dei supplenti: dallo scoppio della pandemia, sono abolite le convocazioni in presenza e si è passati all’algoritmo, che entro il 1 settembre assegna in automatico agli aspiranti docenti il posto nella classe di concorso indicata in fase di adesione. Il problema – spiega il sindacato – è proprio l’automatismo, che assegna la scuola solo in base alla classe di concorso, senza tenere conto delle preferenze del lavoratore, magari scartando sedi che sono a questo più vicine geograficamente. La possibilità di scegliere la scuola più vicina alla propria abitazione o quella in cui si è già insegnato era il punto di forza delle convocazioni in presenza. Infine il personale Ata: da quest’anno, pur permanendo gli obblighi di sanificazione dei plessi, è stato eliminato l’organico covid, che a Prato aveva mandato un battaglione di 5 collaboratori scolastici a plesso. Dal 15 settembre, giorno in cui è fissata la prima campanella di quest’anno, alcuni plessi, soprattutto quelli di provincia tra Carmignano, Vernio e Vaiano, rischiano di avere un unico collaboratore scolastico che deve aprire e chiudere la scuola, fare le pulizie, sorvegliare e svolgere funzioni di centralino. Con il risultato che magari una mattina genitori e studenti trovano il cancello chiuso. Per questo la rete Rispo dei dirigenti scolastici ha scritto una lettera all’Ufficio scolastico regionale chiedendo garanzie su un aumento del personale Ata.

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